NFP tra luci e ombre, mercati si concentrano su balzo disoccupazione. Ma per IG la Fed continuerà a essere aggressiva sui tassi
L’evento clou di oggi sono stati i dati del mercato del lavoro statunitense. I Non-Farm Payrolls (NFP) hanno mostrato un aumento nel mese di agosto maggiore delle previsioni ma il tasso di disoccupazione in salita fa credere di un possibile calmieramento del rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel medio termine. È quello che si legge dal commento a cura di Federico Vetrella, Market Strategist di IG Italia. Ma procediamo con ordine partendo dai dati rilasciati.
Non-Farm Payrolls oltre le attese
I NFP sono saliti nel mese di agosto a 315mila occupati, più delle stime del consensus che si aspettava un valore di 300mila. Anche il tasso di disoccupazione è aumentato più delle attese (ferme al 3,5%) fino al 3,7% contro un dato relativo a luglio sempre del 3,5%. La retribuzione oraria media è anch’essa salita al +5,2% anno su anno dimostrando dunque che il mercato del lavoro statunitense rimane ancora molto forte. Fino ad ora i datori di lavoro statunitensi hanno aggiunto 3,5 milioni di posti di lavoro quest’anno.
Nonostante ciò, spiega IG, i mercati hanno accolto il dato con euforia perché l’aumento del tasso di disoccupazione potrebbe indicare un primo debole segnale di cedimento nel mercato del lavoro. Infatti, il Governatore della Federal Reserve Jerome Powell – appoggiato dal Segretario del Tesoro Janet Yellen – aveva avvertito che la banca centrale era pronta a sacrificare la solidità del mercato del lavoro e della crescita economica del paese, accettando dunque un lieve aumento della disoccupazione ed una riduzione del Pil nel breve termine, a favore di un’azione più efficace per contrastare la crescita dei prezzi e riportare le pressioni inflazionistiche vicine al target del +2% a/a.
Tuttavia, si legge nel report, sebbene il dato di oggi possa essere parzialmente interpretato come un leggero indebolimento dei fondamentali dell’occupazione statunitense, il tasso di disoccupazione rimane ancora estremamente basso cosa che quindi porterà la banca centrale a continuare a rialzare i tassi ancora nel breve termine anche se lo farà seguendo un approccio “data driven” che le permetterà di adattarsi ai mutamenti dei fondamentali macroeconomici.
Come hanno reagito i mercati
Alla pubblicazione del dato l’indice Nasdaq e l’S&P 500 spiccano nel premarket con rialzi vicino all’1%. All’apertura di Wall Street tutti gli indici sono in verde e mostrano un marcato in rialzo.
Sul lato valutario, il cambio EUR/USD interpreta il dato salendo dello 0,5% fin sopra la parità. I mercati, spiega IG, hanno infatti assimilato l’aumento della disoccupazione come un primo segnale di indebolimento dell’economia statunitense che indurrà la Fed ad abbassare i tassi di interesse nel futuro per evitare una recessione (attualmente nel range del 2,25%-2,50%).
Anche l’oro reagisce bene ai NFP, registrando un aumento dello 0,8% fino al picco intraday di 1717 dollari l’oncia.
Le previsioni di IG
“Crediamo che, al momento, l’economia statunitense stia subendo una fase di assestamento dopo i due aumenti consecutivi dei tassi di interesse da ben 75 punti base. Inoltre, pensiamo che la Federal Reserve comincerà a tenere sotto stretta osservazione i dati sul lavoro che potrebbero mostrare un ulteriore deterioramento nei prossimi mesi anche se nella prossima riunione la banca centrale potrebbe continuare con il terzo rialzo da 75 punti base” si legge nel report.
Infatti, conclude IG, “siamo sicuri che la Fed continuerà ad agire aggressivamente sui tassi di interesse nel breve termine fino a che non registrerà un consistente allentamento dell’inflazione”.