Notizie Notizie Mondo Panico Argentina: che sta succedendo? Spettro default e tassi record al 74%. Cosa rischiano Tenaris & co.

Panico Argentina: che sta succedendo? Spettro default e tassi record al 74%. Cosa rischiano Tenaris & co.

13 Agosto 2019 09:53

Torna lo spettro di default per l’Argentina, dopo il crollo della Borsa e del peso. L’incertezza sul paese sudamericano si è scatenata a seguito delle elezioni primarie che hanno visto la sconfitta del presidente in carica Mauricio Macri, a vantaggio del rivale peronista Alberto Fernandez. Un risultato che fa temere per le elezioni del 27 ottobre.

Tracollo della Borsa e del peso



Ieri la Borsa di Buenos Aires ha avviato gli scambi con un tonfo del 9% per poi accelerare fino a -48%, il secondo maggiore calo a livello mondiale negli ultimi 70 anni, secondo Bloomberg (dopo quello della piazza dello Sri Lanka nel giugno 1989 che ha perso il 60%). A fine giornata l’indice S&P Merval ha chiuso con un -37,93%. Sul valutario, il peso è andato a picco, arrivando a perdere fino a un terzo del suo valore rispetto al dollaro, per poi chiudere a -19%. Intanto la banca centrale ha alzato i tassi al livello record del 74%. Sull’obbligazionario, i titoli di Stato denominati in dollari hanno ceduto circa il 25%, spingendo i prezzi a un minimo di 55 centesimi sul dollaro. I rendimenti su titoli a breve scadenza sono saliti oltre il 35%. Non solo. Guardando ai credit-default swaps, sono schizzate al 75% le probabilità di un default dell’Argentina nel giro di 5 anni, contro il 49% di venerdì scorso.

Attenzione alle elezioni di ottobre

A far scattare l’allarme è stata la sconfitta elettorale del presidente argentino Mauricio Macri alle primarie, considerato un test importante per le elezioni di ottobre. Il presidente liberale argentino ha subito una pesante battuta d’arresto domenica contro il peronista di centrosinistra ed ex primo ministro, Alberto Fernandez. Il capo di gabinetto nei governi degli ex presidenti Nestor Kirchner e Cristina Kirchner (marito e moglie che si sono dati il cambio) ha superato Macri con un divario di 15 punti percentuali. Distanza difficilmente colmabile da qui alle elezioni del 27 ottobre.

Macri è apprezzato dai mercati per via delle riforme messe in atto in questi ultimi anni con il Fondo monetario internazionale. Ma ora gli investitori temono che l’uomo liberale non riuscirà ad aggiudicarsi un secondo mandato alla Casa Rosada, nelle elezioni del prossimo ottobre. Il duo Alberto Fernandez/Cristina Fernandez de Kirchner, considerato come più rischioso, potrebbe prevalere.

Tenaris tra i titoli di Piazza Affari più esposti all’Argentina

Tra i titoli italiani più esposti al rischio Argentina figura Tenaris, che ha circa un quinto della sua capacità produttiva nel paese sudamericano e potrebbe risentire di un eventuale calo degli investimenti petroliferi. Tuttavia, secondo gli analisti, la forte svalutazione del peso può rappresentare un fattore positivo in quanto i costi di produzione sono espressi in valuta locale. Ma non solo Tenaris. Tra le società italiane esposte in Argentina figurano anche Pirelli, Cnh Industrial e Salini Impregilo.