Panetta, Tremonti e gli altri papabili: mercati aspetteranno al varco la Meloni per il nome del prossimo ministro dell’Economia
Una delle scelte più importanti che dovrà affrontare il nuovo premier italiano dopo le elezioni politiche di domenica 25 settembre è la nomina del titolare del dicastero di via XX settembre, il ministro dell’Economia che avrà il compito di guidare le finanze del Paese attraverso una crisi energetica senza precedenti e l’aumento dei tassi d’interesse.
I mercati vogliono qualcuno di affidabile per gestire un’economia storicamente debole e gravata da un alto debito. La scelta del nuovo capo dell’economia sarà tra le prime mosse potenzialmente rischiose per la nuova leadership di governo. Stando ai sondaggi pre-elettorali, il centrodestra ha un ampio vantaggio per conquistare la maggioranza in entrambi i rami del parlamento e la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è la principale candidata a guidare il futuro governo. La sua coalizione di destra comprende la Lega di Matteo Salvini e l’ex premier Silvio Berlusconi di Forza Italia.
I potenziali candidati sono tanti con l’opzione principale che sarebbe quella di lasciare in mani sicure e ben viste in Europa l’arduo compito di continuare l’azione del governo Draghi. L’opzione più ovvia in questo caso sarebbe in teoria quella di confermare l’attuale Ministro delle Finanze Daniele Franco. Sotto la sua guida l’economia italiana è cresciuta del 6,6% nel 2021 e i livelli di deficit sono stati mantenuti sotto controllo. Draghi ha personalmente elogiato Franco la scorsa settimana, affermando di sperare che il prossimo governo “avrà un ministro come lui”, alimentando voci sulla possibilità che Franco possa essere lasciato al suo posto per continuare a guidare l’economia.
Scelta gradita ai mercati sarebbe anche quella di Fabio Panetta, 63 anni, attualmente membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea. La sua lunga carriera alla Banca d’Italia e poi alla BCE lo rende una scelta affidabile, soprattutto in un momento in cui i rendimenti obbligazionari stanno salendo e un dialogo aperto con la BCE è considerato la chiave per mantenere stabile l’economia. Tuttavia, Panetta – che stando ad alcune fonti sarebbe il candidato preferito dalla stessa Meloni – potrebbe essere tentato di evitare un ruolo al Ministero delle Finanze e di aspettare il posto di vertice alla Banca d’Italia che si libererà l’anno prossimo. Il mandato di Ignazio Visco, che guida la Banca d’Italia dal 2011, scadrà a ottobre 2023.
Un altro scenario indicato da Bloomberg è affidare il ministero a una figura di prestigio gradita agli investitori internazionali. Un nome che circola è quello di Domenico Siniscalco, 68 anni, ex ministro delle Finanze e direttore generale del Tesoro. Oppure Lorenzo Bini Smaghi, 65 anni, anche lui ex membro del comitato esecutivo della BCE con una lunga carriera alla Banca d’Italia, sarebbe altrettanto favorito.
Scelte interne alla coalizione di centrodestra includono la nomina dell’attuale Ministro dello Sviluppo Economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, 55 anni, già preso in considerazione per il posto di ministro delle Finanze nel 2018. Anche l’ex ministro delle Finanze Giulio Tremonti, 75 anni, è un’opzione sul tavolo. Tuttavia è considerato alquanto controverso considerando che con lui al Tesoro l’Italia è finita sotto la speculazione con l’impennata dello spread nel 2011 che portò alla caduta del governo Berlusconi. Un’altra opzione vedrebbe il potente ministero diviso in due due, con un Ministero dell’Economia responsabile del bilancio e un Ministero delle Finanze responsabile della politica fiscale. I due ministeri sono stati in Italia fino al 2001, quando sono stati unificati proprio sotto Tremonti. In questo scenario, Maurizio Leo, 67 anni e con cui la Meloni ha lavorato per la proposta di flat tax di FdI, è stato indicato come opzione per il ministro delle Finanze.