Notizie Indici e quotazioni Oro, altro asset ostaggio di Trump. Ma trend bene rifugio condizionato anche da tassi negativi

Oro, altro asset ostaggio di Trump. Ma trend bene rifugio condizionato anche da tassi negativi

19 Novembre 2019 15:39

Oro osservato speciale e ostaggio dei vari rumor e dichiarazioni sulle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, così come tutti gli altri asset finanziari. Si ravvisa anche oggi una certa debolezza delle quotazioni del bene rifugio per eccellenza, con il contratto spot che rallenta a $1.467,78 l’oncia, dopo essere salito nelle contrattazioni asiatiche, quando i prezzi sono balzati fino al record dallo scorso 7 novembre, a $1.475,40 l’oncia. I futures sono in calo anch’essi, attorno a $1.468,10 l’oncia.

“I mercati azionari sono in rialzo, l’avversione al rischio da parte degli investitori è scesa e oggi si preferiscono gli asset più rischiosi. Questo è un altro dei fattori che sta condizionando le quotazioni dell’oro – ha commentato alla Cnbc Peter Fertig, analista di Quantitative Commodity Research – L’oro sta seguendo attentamente le dichiarazioni che arrivano dall’amministrazione Trump, relative alle trattative con la Cina, aspettando di vedere se il presidente Donald Trump firmerà l’accordo commerciale – in particolare la Fase 1 dell’accordo -, oppure no”.

L’ottimismo sull’esito positivo dei negoziati è stato alimentato nelle ultime ore dalla decisione della Casa Bianca di estendere la licenza alle società americane che fanno affari con il colosso cinese delle infrastrutture per tlc, Huawei. Colosso che è da un bel po’ nella lista nera del dipartimento del Commercio Usa, ma che ha beneficiato di un permesso per poter acquistare i prodotti di cui necessita dai fornitori Usa. Questo permesso, nelle ultime ore, sarebbe stato prorogato.

E’ anche vero che una certa incertezza è sempre presente, avallata tra l’altro anche da alcune indiscrezioni, secondo cui Pechino sarebbe pessimista sulla possibilità di giungere a un’intesa con la controparte.

L’avversione al rischio tende così a oscillare, facendo oscillare tutti gli asset, oro in primis. Guardando al quadro tecnico, Carlo Alberto De Casa, responsabile analista presso ActivTrades, ritiene che il supporto dell’oro sia attorno a quota 1.450 dollari, mentre la resistenza è nel range tra $1.470 e $1.474 l’oncia. “Nel breve termine – afferma l’analista – il trend per l’oro rimane bearish“.

Come fa notare anche un’analisi dettagliata sull’oro stilata dagli analisti di Mps Capital Services, “nelle ultime settimane si è assistito ad una certa debolezza nelle quotazioni dell’oro, sceso temporaneamente sotto i 1450$, ai minimi da oltre tre mesi“.

Gli esperti ritengono comunque che “i fondamentali di lungo periodo restino interessanti, sebbene continuino ad essere presenti degli eccessi di posizionamento che, nel breve termine, devono essere riassorbiti”.

Occhio a correlazione oro-tassi negativi

Ottima è stata la performance dell’oro, nel corso di quest’anno: il metallo prezioso ha guadagnato infatti quasi il +20%, ed è stato superato, tra i metalli, soltanto dal palladio.

Interessante la correlazione tra oro e bond che presentano tassi negativi che Mps Capital Services mette in evidenza:

“In particolare, la correzione delle ultime settimane è da ricollegare, da una parte, al crollo dell’ammontare dei bond con tassi negativi (diminuito in maniera sensibile dal picco estivo di oltre 17.000 Mld$), dall’altra, alla parziale chiusura delle posizioni speculative nette lunghe, monitorate dalla CFTC, che tuttavia restano ancora su livelli molto elevati. Cercare di prevedere gli sviluppi finanziari in questo momento è molto importante, alla luce della composizione della domanda nel terzo trimestre, quando l’oro ha toccato il massimo dal 2013″.

Guardando in avanti, gli analisti ritengono che, oltre all'”andamento dei tassi di mercato, avrà un impatto fondamentale lo sviluppo delle negoziazioni USA-Cina sul fronte commerciale”.

Nel ricordare come le speranze dei mercati siano sull’apposizione della firma della Fase 1, viene rilevato tuttavia che, anche in caso di un’intesa, “difficilmente nella successiva “Fase 2” le parti riusciranno a trovare un accordo sui temi complessi quali la tecnologia (Huawei), la violazione delle proprietà intellettuali, etc”. Ciò significa, “se questa idea risulterà corretta che durante il 2020 probabilmente torneranno a ripresentarsi fasi di tensioni tra le due parti, con conseguenti cali nei tassi, risk-off sugli asset rischiosi e ricerca di beni rifugio”. Dunque, ricerca dell’oro.

L’oro potrebbe tuttavia vivere il suo “momento migliore successivamente, quando gli USA si potrebbero trovare a fronteggiare una nuova recessione (che posizioniamo nel 2021)”.

In questo caso, la Federal Reserve sarebbe costretta infatti a intervenire, magari non facendo la stessa cosa della Bce, dunque senza introdurre la politica monetaria dei tassi negativi.

“Ma già se la Fed si trovasse costretta a riprendere il QE in via ufficiale e tagliare progressivamente i tassi – scrivono gli analisti di Mps Capital Services – l’ammontare di bond a tassi negativi in circolazione sarebbe destinato ad aumentare oltre i livelli record registrati questa estate, con riflessi positivi sui prezzi dell’oro”

Dal punto di vista tecnico – si legge nella nota di Mps Capital Services – “la scorsa settimana il prezzo (dell’oro ha testato il supporto dinamico collocato a $1452”.

Alla luce delle posizioni speculative che restano ancora elevate, è possibile un overshooting verso i 1400$, livelli interessanti in ottica di accumulazione. Vale infine la pena ricordare, che per ciò che riguarda la stagionalità, gli ultimi due mesi dell’anno tendono ad essere meno favorevoli all’oro. Dal 2012, il mese di novembre è stato negativo per ben cinque anni su sette con performance media mensile del -3,5% per il prezzo spot Xau/Usd. Il mese di dicembre nello stesso periodo ha registrato una performance mensile di -0,9%, con quattro mesi negativi. Segnaliamo, inoltre, che il mese di gennaio tende invece ad essere positivo (dal 2012 è stato negativo solo nel 2013) con una performance mensile del +5,5%. Tale stagionalità è legata probabilmente alla tendenza dei consumatori cinesi a comprare oro prima della celebrazione del loro capodanno (nel 2020 si celebra dal 25 al 30 gennaio)”.