Notizie Notizie Mondo O’Neill (Merrill Lynch): il QE diventerà un fenomeno globale, anche Bce sarà costretta a monetizzare debito

O’Neill (Merrill Lynch): il QE diventerà un fenomeno globale, anche Bce sarà costretta a monetizzare debito

17 Gennaio 2012 13:37
L’economia globale rischia una nuova ricaduta recessiva e per evitarlo serviranno nuovi stimoli economici “la cui portata e tempi di applicazione sono essenziali”. Bill O’Neill, Chief Investment Officer di Merrill Lynch Wealth Management EMEA, ritiene che una nuova recessione globale sarà evitata quest’anno se il calo della crescita economica e degli utili aziendali sarà contrastato da nuovi importati piani di stimolo. Nel corso della conferenza “The Year Ahead 2012” tenuta oggi a Milano dalla banca Usa per presentare la prospettiva degli investimenti per quest’anno, O’Neill ha sottolineato come le principali minacce arrivano dalla pressante necessità delle economie mature di ridurre l’indebitamento, la bassa propensione delle aziende a investire e la flessione dei prezzi.
Il QE diventerà un fenomeno globale
O’Neill ritiene che l’anno sarà caratterizzato da un’espansione monetaria su scala globale con la Banca Centrale Europea che potrebbe decidere prima del previsto di monetizzare il debito pubblico e quello bancario, “ma tale provvedimento potrebbe intervenire solo dopo un ulteriore peggioramento delle prospettive di crescita nell’Eurozona”. Considerando i titoli di stato detenuti dalle banche centrali in percentuale al Pil, quelli in mano alla Bce sono il 2,3% del pil dell’eurozona rispetto all’11,5% della Fed. La Bce ha spazio per misure da 1 trilione di euro per arrivare allo stesso livello della Fed. Secondariamente, proprio queste prospettive potrebbero essere ravvivate da un‟imprevista decisione della BCE di una consistente riduzione allo 0,5% del tasso d‟interesse. Il rallentamento economico nell’Eurozona e i più incisivi interventi della Banca Centrale dovrebbero comportare un ulteriore deprezzamento dell’euro che dovrebbe controbilanciare il calo della domanda dei consumatori finali nel vecchio continente.
Crescita debole per gli Usa che rischiano un aumento strutturale della disoccupazione
Le attese sono di una crescita economica globale al ritmo del 3,7% trainata principalmente dai Paesi emergenti.  Quindi niente recessione globale, ma un anno di fragile espansione con la crescita Usa ferma all’1,9%. L’economia statunitense continuerà nel sentiero di crescita sotto il potenziale complice la debole ripresa degli investimenti aziendali, fattore che limiterà il ritmo di espansione “e rischia di comportare un aumento persistente della disoccupazione strutturale”. In tal senso, rimarca O’Neill, la Fed risponderà con misure di sostegno diretto al mercato immobiliare e vediamo il livello dei fed funds fermo ai minimi storici fino al 2014″.
Per la Cina niente hard landing, Pechino tornerà a concentrarsi sulla crescita
Niente hard landing per l’economia cinese. “Riteniamo probabile un’espansione dell’economia cinese dell’8,6% quest’anno e con la riduzione dell’inflazione la politica di Pechino si concentrerà nuovamente sulla crescita”, ha dichiarato Bill O’Neill. “Cambio di approccio che però potrebbe rivelarsi insufficiente a scongiurare un sensibile rallentamento delle spese per investimenti – ha aggiunto O’Neill – in particolare dovuta al rischio di un indebolimento dell’attività relativa ai beni immobiliari residenziali.
Relativamente agli altri principali Paesi emergenti, il Cio di Merrill Lynch Wealth Management EMEA ritiene che la crescita si manterrà sostenuta con in particolare India e Russia che dovrebbero confermare la brillante crescita del 2011, che nell’anno complessivamente dovrebbe essersi attestata rispettivamente al 7,5% e al 4%.
La preferenza va verso l’azionario Usa e Uk, evitare i titoli di stato dei periferici Ue
Sovrappesare Usa e Uk, mentre è ancora troppo presto per acquistare l’azionario Ue. Il chief investment officer di Merrill Lynch Wealth Management EMEA suggerisce per il 2012 di scegliere i titoli azionari puntando su rendimento, qualità e crescita con la preferenza che va verso Usa e Regno Unito”. “Al primo posto delle nostre preferenze ci sono le società statunitensi ad alta capitalizzazione, protagoniste di performance più corrispondenti alle previsioni sugli utili formulate dagli analisti rispetto alle loro concorrenti estere”. Per quanto concerne, l’azionario europeo, O’Neill ha rimarcato come l’azionario Ue risulta a buon mercato, “ma è ancora troppo presto per acquistare perché i rischi nel Vecchio continente sono ancora elevati”.
Volgendo lo sguardo al reddito fisso, la preferenza va alle obbligazioni corporate rispetto ai titoli di stato, con il consiglio di evitare nello specifico i bond governativi e le emissioni bancarie dei Paesi periferici dell’eurozona.
Materie prime: oro verso quota 2.000 $, possibile ripresa per i metalli industriali
Il calo delle pressioni inflattive cinesi potrebbe essere il giusto trampolino di lancio per i metalli industriali. Secondo Bill O’Neill un calo più veloce del previsto delle pressioni sui prezzi “andrebbe a favorire principalmente i metalli industriali sull’onda dell’implementazione da parte di Pechino di politiche di allentamento monetario volte a stimolare la crescita economica”. In particolare O’Neill ritiene che le quotazioni del rame appaiono insolitamente basse a meno che non si verifichi un’altra recessione globale nel 2012. Le stime sono di un aumento dei prezzi a 8mila dollari a tonnellata a giugno 2012 e a 8.500 $ a fine anno.
Per l’oro e il petrolio non è attesa la replica delle buone performance del 2012, con il metallo giallo che comunque potrebbe avvantaggiarsi delle massicce iniezioni di liquidità nel sistema finanziario” con le quotazioni che potrebbero superare quota 2.000 dollari l’oncia.