Notizie Notizie Mondo NYSE sospende le contrattazioni per una “questione tecnica interna”. Governo, non ci sono indicazioni di un attacco hacker

NYSE sospende le contrattazioni per una “questione tecnica interna”. Governo, non ci sono indicazioni di un attacco hacker

8 Luglio 2015 18:07

Problemi tecnici ma non si tratta di un cyber attacco. Il New York Stock Exchange ha annunciato di aver arrestato le contrattazioni alle 17:32 ora italiane per non meglio precisati problemi tecnici. “Abbiamo deciso di sospendere le contrattazioni sul NYSE per evitare problemi legati a questioni tecniche”, si legge sull’account Twitter del “Big Board”.

Si tratta di una “questione tecnica interna” e non il risultato di un “cyber attacco”. “Stiamo registrando problemi tecnici e siamo al lavoro per risolverli nel minor tempo possibile”, aveva twittato in precedenza il NYSE. “Stiamo facendo del nostro meglio per trovare una soluzione rapida”. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters e ripreso dalla Cnbc, tutti gli ordini saranno cancellati.

La Casa Bianca e il Dipartimento del Tesoro Usa stanno monitorando la situazione. “Non ci sono indicazioni in questo momento di un attacco hacker”, ha commentato Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca. “Abbiamo avuto alcuni problemi tecnici anche prima dell’apertura”, ha riferito Art Cashin, Direttore delle operazioni sul floor del NYSE per Ubs. Secondo indiscrezioni, i problemi tecnici deriverebbero da un aggiornamento del software di sistema, introdotto prima dell’avvio degli scambi.

Il blocco non ferma l’operatività dei trader che possono comprare e vendere le azioni su piattaforme alternative: per primo il Nasdaq ha fatto sapere di registrare “una normale operatività, siamo in grado di scambiare ‘tape A securities’ ” (quelle quotate sul NYSE).

L’ipotesi di un attacco alle infrastrutture informatiche ha subito fatto il giro della rete in scia del contemporaneo blocco del sito del Wall Street Journal (“Oops, 504! Something did not respond fast enough, that’s all we know…”) e di quello della compagnia United Continental, che ha lasciato a terra circa 3.500 aerei in tutto il mondo per circa un’ora.