Nvidia: occhio al trend del titolo AI a Wall Street dopo accusa violazione copyright
Fari puntati a Wall Street sul titolo Nvidia, che riesce ad arrestare i sell delle ore precedenti, in avvio di seduta a Wall Street.
Il titolo segna un lieve rialzo, dopo aver riagguantato il territorio positivo. Il trend, alle 16 circa ora italiana è di un guadagno dello 0,72%, dopo il dietrofront sofferto venerdì scorso e nelle contrattazioni del premarket.
La ripresa delle quotazioni segue la diffusione di una nota con cui la Big Tech Usa rimanda le accuse al mittente: nessuna violazione di copyright.
Nvidia: arriva la class action per violazione di copyright
Il recente calo delle azioni del colosso americano dei chip, noto per essere grande scommessa di Borsa tra le Big Tech Usa, per le potenzialità di crescita del business dell’AI (artificial intelligence), ha colto un po’ tutti di sorpresa.
Il motivo ufficiale della caduta del titolo è la decisione di tre autori americani di lanciare una causa collettiva contro il gruppo con l’accusa di violazione di copyright.
Con la denuncia depositata presso un tribunale della California venedì scorso, i tre autori hanno accusato Nvidia di aver utilizzato rapporti tutelati dal diritto di autore senza permesso, per il training della sua piattaforma di intelligenza artificiale NeMo AI.
Non è chiaro il risarcimento richiesto. Nvidia ha risposto tuttavia di non essersi macchiata di alcuna violazione di copyright.
L’incertezza sul caso e il sospetto, maturato da un bel po’, che il titolo abbia corso troppo, hanno alimentato i sell sul titolo fino a poco prima dell’inizio della giornata di contrattazioni a Wall Street.
Nvidia aveva già terminato la sessione di venerdì scorso con un ribasso pari a -5,6%, a quota $875.28, stretto nella morsa della volatilità che sta condizionando da un po’ la sua performance.
Nessuna ‘minaccia di rilievo’ per il colosso dei chip
L’articolo di Barron’s “Nvidia Stock Drops. It’s Facing a Copyright Lawsuit” ha fatto notare che la class action – causa collettiva – presentata dai tre autori non dovrebbe rappresentare in ogni caso una “minaccia di rilievo” per Nvidia, visto che la maggior parte del fatturato che la Big Tech Usa incassa è legata alla vendita, da parte del gruppo, di hardware per i modelli di training dell’AI e non dalla vendita dei modelli stessi.
Detto questo, il caso solleva nuovi interrogativi di natura etica per tutte le società che macinano soldi e utili grazie alla grande scommessa lanciata sullo sviluppo dell’AI (intelligenza artificiale)”.
Viene ricordato anche l’imminente evento che farà da market mover per il titolo NVDA, ovvero la serie di annunci che il colosso dei semiconduttori potrebbe fare in occasione dell‘appuntamento degli sviluppatori GTC, in calendario il prossimo 18 marzo:
si tratta dell’evento organizzato dalla stessa Nvidia “The #1 AI Conference for Developers | GTC 2024”, che durerà qualche giorno, per concludersi in data 21 marzo.
Per ora i trader rimangono sull’attenti dopo il dietrofront delle azioni che, YTD, ovvero dall’inizio dell’anno, e fino alla sessione di venerdì scorso, sono volate del 77%.
Lo scatto è evidente, se si considera che, nello stesso arco temporale, lo S&P 500 è salito del 7,4%, mentre il Nasdaq ha incassato un guadagno pari a +7,2%.
Febbre AI: nessun altro può offrire quanto offre Nvidia in questo momento
Nella recente rubrica “Market Flash”, Alberto Tocchio, Head of European Equity and Thematics di Kairos Partners SGR, ha commentato inoltre le ultime novità emerse con la pubblicazione della trimestrale de colosso ma anche dei conti dell’intero comparto delle Big Tech Usa, segnalando la forza del business di Nvidia. Il riferimento è stato ai Magnifici 7, ovvero, oltre Nvidia, Alphabet, Apple, Meta, Amazon, Tesla, Microsoft.
“Nel mese di febbraio i risultati trimestrali del settore sono stati di forte supporto, con i Magnifici 7 saliti in aggregato del 12% e Nvidia di oltre il 28%. Le aspettative già rosee e ottimistiche sono state battute. Il simbolo è stato indubbiamente Nvidia che ha riportato numeri migliori delle attese salendo dell’equivalente di 270 miliardi di dollari di capitalizzazione nel giorno del reporting, record assoluto di sempre per un singolo titolo, superando i 2 mila miliardi di dollari di capitalizzazione”, ovvero il market value di $2 trilioni, ha scritto Tocchio.
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Nvidia, ha ricordato il responsabile della divisione di azionario e tematiche europee di Kairos”, “ha dato una guidance con margini superiori al 70%, e parliamo di chip che costano fino a 40.000 dollari l’uno, per cui bisogna attendere mesi per la consegna”.
“Insomma – ha concluso l’esperto, rimarcando il grande interesse che continua a circondare il mondo dell’AI – il mondo in questo momento ha fame di data centre, capacità di calcolo e processi legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e i chip e la potenza di calcolo insieme al software che offre Nvidia sono qualcosa che nessun altro può offrire in questo momento. Le richieste arrivano da quasi tutte le industrie e c’è un chiaro problema di poca offerta rispetto alla domanda. Paradossalmente, la valutazione del titolo è ora meno cara rispetto all’anno scorso, in quanto il rialzo degli utili ha superato quello del prezzo del titolo”.
Insomma, bisognerà aspettare ancora un po’ prima di ritinere che la febbre per il titolo Nvidia si sia esaurita, sebbene a Wall Street si continui a parlare di rischio bolla.
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