In arrivo gli utili di Nvidia, daranno il polso su AI. C’è una incognita che pesa

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L’evento più atteso del giorno e di tutto questo inizio anno a Wall Street avverrà dopo la fine delle contrattazioni, quando il gigante dei microchip Nvidia pubblicherà i suoi risultati del primo trimestre.
I dati e le dichiarazioni dell’azienda guidata da Jensen Wang, che gli analisti prevedono essere molto positivi, verranno studiati attentamente per determinare lo stato di salute del settore dell’intelligenza artificialie per il quale i chip di invidia sono infrastruttura fondamentale.
- Stime Bloomberg: giro d’affari in aumento, oltre i 43 mld di dollari
- Il nodo dell’export con Pechino dopo il divieto di esportare chip H20
- Gli Usa e gli altri mercati, domanda di chip Blackwell in aumento
- Analisti: non basta battere le attese, Nvidia deve convincere. Grandi opportunità in Medio Oriente
Stime Bloomberg: giro d’affari in aumento, oltre i 43 mld di dollari
Secondo il consensus di Bloomberg gli utili dovrebbero essere pari a 0,80 dollari per azione, su un giro d’affari complessivo di 43,3 miliardi di dollari. Nello stesso periodo dell’anno scorso la società aveva riportato utili pari 0,61 dollari per azione e un fatturato di 26 miliardi di dollari.
Secondo David Pascucci di XTB “ci si aspettano grandi risultati e numeri in miglioramento“, ma “la più grande incognita rimane la reazione del mercato, quest’ultima solitamente non correlata al risultato finale della trimestrale.”
Gli operatori di Wall Street cercheranno di interpretare i risultati di Nvidia per rispondere a due quesiti fondamentali: se l’attuale, enorme, mole di investimenti in AI sia sostenibile e quanto peserà l’impatto della politica di restrizioni all’export verso la Cina, cominciata con l’amministrazione Biden ed amplificata da quella di Donald Trump.
Proprio queste domande irrisolte hanno contribuito ad una notevole fluttuazione del prezzo del titolo Nvidia durante l’anno.
Il nodo dell’export con Pechino dopo il divieto di esportare chip H20
Gli Usa e gli altri mercati, domanda di chip Blackwell in aumento
Analisti: non basta battere le attese, Nvidia deve convincere. Grandi opportunità in Medio Oriente
Strategia che non è passata inosservata da Wedbush, secondo cui questi nuovi progetti di spesa governativa in AI da parte di Arabia Saudita ed Emirati Arabi “potrebbero contribuire a riempire il vuoto lasciato dall’incertezza di breve termine con la Cina”. “Crediamo che l’opportunità di mercato in Arabia Saudita ed Emirati Arabi possa nel tempo aggiungere altri 1000 miliardi di dollari al mercato globale dell’AI nei prossimi anni e questa dinamica non abbia ancora un prezzo nel mercato”, si legge in una nota.
Gli analisti di Wedbush sono ansiosi di sentire le parole del ceo di Nvidia Jensen Wang, il “padrino dell’AI”, in merito “a questa nuova traiettoria di domanda dal Medio Oriente e cosa questo potrà fare per il futuro e la crescita di questa ‘rivoluzione AI'”. Senza dimenticare come “la grande questione sarà il tipo di impatto che il problema Trump H20/Cina avrà nella domanda globale di Nvidia e nel suo outlook”, si legge nella nota.
Per Gabriel Debach, market analyst di eToro rispetto agli ultimi anni “il mercato ha cambiato metro di giudizio. Nel 2023 bastava battere le attese. Nel 2025 serve di più: una guidance straordinaria, margini stabili, e la conferma che la domanda AI non sta rallentando.”
Tutti i nuovi fattori incidono: la strategia del governo americano, la concorrenza low-cost cinese, le fluttuazioni degli ultimi trimestri. “Nvidia non deve solo battere le attese. Deve convincere. Margini, domanda, guidance, resilienza geopolitica. Tutto sarà soppesato. E in un contesto dove l’asticella è altissima, anche un’ottima trimestrale potrebbe non bastare.”