Nvidia e il successo dei suoi GPU per il crypto mining. Correlazione sempre più alta con il Bitcoin (Grafico)
Se è vero che sta diventando sempre più evidente la correlazione tra il trend dell’azionario e quello dei cripto asset come Bitcoin et similia, è altrettanto vero che ci sono titoli che riflettono, rispetto agli altri, un maggiore parallelismo: tra questi, spicca sicuramente Nvidia, il titolo dell’azienda americana specializzata nella realizzazione di prodotti utilizzati nel mining delle criptovalute.
Un articolo di Seeking Alpha mette in evidenza la correlazione “molto alta” che esiste tra il trend delle quotazioni del gruppo e quello del Bitcoin, al netto del forte calo che l’azione ha sofferto nel mese di maggio.
Il mining delle criptovalute ha fatto sicuramente la fortuna della società, che ha beneficiato della vendita dei processori GPU che, nel corso del tempo, sono stati preferiti ai CPU in quanto più efficienti.
E Nvidia sicuramente può contare sui suoi GPU, i suoi Nvidia GPU che consentono un mining più efficiente e, anche, di rientrare dall’investimento effettuato in modo più veloce.
I GPU di Nvidia sono utilizzati molto spesso nelle operazioni di mining dell’Ethereum.
Nvidia, molto famosa anche per le schede grafiche utilizzate nel mercato a rapida espansione dei videogame, sta puntando ancora più in alto, lavorando ora anche con i colossi tedeschi dell’auto come Daimler e Volkwagen.
Obiettivo: fornire soluzioni ai progetti relativi alla guida autonoma delle case automobilistiche. E per capire come anche quest’altro segmento di mercato possa apparire premiante, basti pensare al grande annuncio che ha fatto Intel, in relazione al piano di far sbarcare a Wall Street Mobileye, la società israeliana di guida autonoma che ha acquistato per $15,3 miliardi nel 2017, attraverso una operazione di Ipo.
Sebbene il gaming continui a essere la fonte principale del fatturato del gruppo americano (con una incidenza che, nel corso del terzo trimestre, è stata pari al 45%), una percentuale sempre pari al 45% della sua piattaforma “OEM e Other”, per un totale di $105 milioni, è stata incassata con la vendita dei processori per il mining delle crypto, i cosiddetti Cryptocurrency Mining Processors (CMP).
Da segnalare che OEM è l’acronimo di “Original equipment manufacturer”, e si riferisce in generale a una società che produce componenti e attrezature che possono essere vendute anche da un’altra azienda.
Nvidia: oltre al crypto mining punta anche su guida autonoma e metaverso
Occhio anche al ‘riconoscimento’ che è arrivato all’inizio dell’anno da JP Morgan, che ha inserito Nvidia nel suo paniere con 11 titoli Bitcoin, il JPMorgan’s Cryptocurrency Exposure Basket. Tra gli altri titoli anche Square, mentre Tesla è stata la grande esclusa.
Il titolo Nvidia ha messo a segno un rally di oltre il 130% dall’inizio dell’anno, volando a 306 dollari circa.
Nel breve termine, un ostacolo al trend delle quotazioni del colosso dei chip è certo rappresentato dalla decisione della FTC (Federal Trade Commission) di avviare una causa legale per bloccare il takeover della società di design di chip Arm (per un valore di $40 miliardi) per motivi legati alla tutela della libera concorrenza. Il deal non convince neanche le autorità di mercato britanniche e dell’Unione europea, e diversi sono gli esperti che ritengono che il takeover sia destinato a naufragare.
Detto questo, molti sono i progetti su cui sta puntando Nvidia, che non ha nascosto di essere interessata essere sempre più attiva nel business del metaverso, tanto che il suo titolo è quello che incide maggiormente sul primo ETF sul metaverso -lanciato nel giugno di quest’anno: il cosiddetto Roundhill Ball Metaverse ETF (META).