Nuovo ossigeno per le banche cinesi: riserve obbligatorie tagliate al 20%
La Cina cerca di porre rimedio al rallentamento della propria economia intervenendo con i mezzi a sua disposizione. Nel fine settimana appena trascorso la Banca centrale ha ulteriormente ridotto il coefficiente di riserve obbligatorie alle grandi banche commerciali con il fine di sbloccare fondi per sostenere la crescita. Tale coefficiente scenderà di 50 punti base al 20% e sarà effettivo da venerdì prossimo 18 maggio. Si tratta del terzo taglio negli ultimi 5 mesi.
L’istituto cinese è confidente di poter porre un freno a notevole rallentamento della crescita della congiuntura registrata negli ultimi mesi. I 400 miliardi di yuan che si prevede saranno liberati da questa mossa serviranno ad arginare questa frenata che ha visto l’economia della seconda potenza mondiale indebolirsi molto più di quanto previsto dagli analisti.
Preoccupante il dato relativo alla crescita degli investimenti in capitale fisso che nelle aree urbane è scesa nei primi quattro mesi di quest’anno al valore più basso da quasi 10 anni. Anche a livello di bilancia commerciale gli ultimi segnali marco economici hanno fatto suonare un campanello d’allarme: import ed export sono saliti ad un tasso nettamente inferiore alle stime mentre la produzione industriale di aprile, uno dei termometri più attendibili per misurare lo stato di salute dell’economia del Paese, ha evidenziato venerdì scorso un aumento annualizzato pari al 9,3%, dato nettamente inferiore alle stime degli analisti.