Nikola ergo la nuova Tesla. Tutto il fatturato guadagnato con installazione pannelli solari al suo fondatore
E’ il caso di dire: quando si parla di fondamentali. Un articolo della Cnbc si focalizza sul caso Nikola, la società ribattezzata la nuova Tesla, che continua a far parlare molto di sé dopo lo sbarco in Borsa avvenuto lo scorso 3 giugno, sul Nasdaq.
La febbre per il titolo è stata tale quel giorno che le quotazioni sono raddoppiate in una sola sessione, con un rally +104% a fronte di una capitalizzazione di mercato di 26 miliardi di dollari. Nikola è tornata sotto i riflettori nelle ultime ore con la pubblicazione del bilancio del secondo trimestre del 2020.
Alle sorti di Nikola è interessata sicuramente CNH Industrial: Iveco è, infatti, tra gli azionisti della società americana, e il partner con cui verrà lanciata in Europa, il prossimo anno, Nikola Tre.
Il modello sarà realizzato in Germania, nello stabilimento della casa torinese.
Il progetto Nikola Tre nasce da una joint venture al 50% e da un investimento da 250 milioni da parte di Cnh industrial, attraverso il suo segmento di veicoli commerciali Iveco.
Tornando al bilancio, non si può dire che le cose siano andate bene, stavolta, alla nuova Tesla. E lo si è visto subito dalla reazione del titolo che ha sofferto subito dopo un tonfo fino a -16%. Dopo, c’è da precisare, un boom pari a +234% circa da inizio anno. Il titolo ha poi chiuso la sessione di ieri in ribasso del 9,8%.
Ovviamente, tra i fattori che hanno zavorrato il bilancio, c’è stato l’effetto disastroso della pandemia da coronavirus COVID-19, notizia quasi scontata, ormai. Ciò che invece non è scontato, e che desta stupore, è il fatto che, stando ai documenti depositati presso la Sec e riportati dall’articolo della Cnbc è che l’intero fatturato riportato nel secondo trimestre da Nikola, pari a $36.000, è stato incassato grazie alla vendita di pannelli solari al….presidente esecutivo e fondatore Trevor Milton.
I dettagli sono stati diffusi inizialmente dal Financial Times, che ha fatto un po’ di calcoli, prendendo in considerazione le somme relative ai fatturati riportati nei primi sei mesi terminati il 30 giugno del 2020 e anche dello scorso anno.
Sul fronte redditività, i risultati di bilancio diffusi ieri hanno messo in evidenza che, nel corso del secondo trimestre, Nikola ha accusato un passivo per azione di 16 centesimi. E, anche, che il fatturato è arrivato unicamente dall’installazione dei pannelli solari.
C’è da dire che, quando il titolo ha fatto il suo debutto a Wall Street, nel mese di giugno, la società è stata chiara nel dire che non avrebbe generato alcun giro d’affari prima del 2021.
Detto questo, il gruppo è stato capace di attrarre un enorme interesse degli investitori dal giorno della sua Ipo. E il punto è che non ha ancora iniziato a vendere i camion elettrici e a idrogeno su cui tutti stanno scommettendo.
Dopo aver aperto a $37,55 lo scorso 4 giugno, l’azione è balzata fino al massimo intraday di sempre, a $93,99, nella sessione del 9 giugno. Tuttavia, da allora il titolo ha iniziato a scendere, per chiudere la seduta di mercoledì in ribasso del 9,8% a $35,03. A un certo punto la società è riuscita a superare anche il valore di mercato di Ford, nonostante non abbia prodotto un solo veicolo destinato alla vendita.