Notizie Notizie Mondo Morte Soleimani ordinata da Trump, tensione Usa-Iran a massimi storici. Mercati sull’attenti, boom petrolio

Morte Soleimani ordinata da Trump, tensione Usa-Iran a massimi storici. Mercati sull’attenti, boom petrolio

3 Gennaio 2020 08:58

Massima allerta sui mercati e nel mondo, dopo la notizia dell’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani ordinata dal presidente americano Donald Trump. Droni americani hanno lanciato razzi contro l’aeroporto di Baghdad, provocando la morte del generale e di altre 7 persone e il ferimento di dodici soldati iracheni.

L’auto di Soleimani, stando a quanto ha riportato Al Arabiya, ha preso fuoco dopo essere stata colpita da uno dei razzi.

TEHRAN, IRAN – (ARCHIVE): A file photo dated September 18, 2016 shows Iranian Revolutionary Guards’ Quds Force commander Qasem Soleimani during Iranian Supreme Leader Ayatollah Ali Khamenei’s meeting with Revolutionary Guards, in Tehran, Iran. The U.S. confirmed Thursday that it carried out a strike that killed Iranian Revolutionary Guards’ Quds Force commander Qasem Soleimani in the Iraqi capital Baghdad. The strike near Baghdad International Airport killed Soleimani, one of the most powerful commanders of Iran’s Revolutionary Guards, and Abu Mahdi al-Muhandis, vice president of the Hashd al-Shaabi group, or Popular Mobilization Units (PMU), local media reported.
(Photo by Pool / Iranian Supreme Leader Press Office /Anadolu Agency via Getty Images)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La morte di Soleimani, leader dell’unità di forze speciali delle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran, è stata rivendicata dallo stesso Pentagono, che ha diramato una nota dopo la notizia dell’attacco riportata dai media iracheni e dalla televisione di stato iraniana:

Il dipartimento di Difesa americano, si legge nel comunicato, ha deciso di lanciare “un’azione difensiva al fine di proteggere gli americani all’estero uccidendo Qassem Soleimani”, dietro ordine, ha specificato il Pentagono, del presidente Donald Trump.

Immediata la reazione di Teheran. Così il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif:

“L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericoloso e rappresenta una folle escalation. Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.

La nota del Pentagono ha motivato l’uccisione del generale Soleimani, “capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, organizzazione che gli Usa considerano terroristica”, con le seguenti parole:

Il generale Soleimani ha orchestrato attivamente piani per attaccare i diplomatici e il personale di servizio americani in Iraq e in tutta la regione. Il generale Soleimani e le sue forze Quds sono stati responsabili della morte di centinaia di americani e del ferimento di migliaia di altre persone. E’ stato lui a orchestrare gli attacchi contro le basi della coalizione in Iraq nel corso degli ultimi mesi – incluso l’attacco dello scorso 27 dicembre (riferimento ai razzi sparati contro la base militare irachena K1 di Kirkuk, che ospita soldati americani)- , che sono culminati nella morte e nel ferimento di altro personale americano e iracheno. Il generale Soleimani ha approvato anche gli attacchi sferrati contro l’Ambasciata americana a Baghdad avvenuti questa settimana”. In questo caso, il riferimento è all’assalto all’ambasciata Usa sferrato a fine dicembre da migliaia di cittadini, guidati dalle milizie sciite filo-iraniane, a seguito di raid americani che il giorno prima avevano provocato la morte di trenta persone circa.

Immediata era stata la reazione di Washington, con il presidente Trump che aveva subito puntato il dito contro Teheran, accusando l’Iran di aver “orchestrato l’assalto”.

L’uccisione di Soleimani, tra gli uomini più potenti dell’Iran, porta alle stelle la tensione tra Stati Uniti e Iran.

Il leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, ha promesso vendetta contro l’America, parlando di pesante vendetta contro “i criminali” che hanno ucciso il generale. Intanto, l’escalation delle tensioni geopolitiche è stata prezzata dai mercati finanziari: subito dopo la notizia della morte di Soleimani, confermata e rivendicata dal Pentagono, i prezzi del petrolio sono volati, durante le contrattazioni asiatiche, fino a +4%, prima di ridurre i guadagni. I futures sugli indici azionari Usa hanno puntato immediatamente verso il basso, con quelli sul Dow Jones capitolati di oltre 155 punti. Al momento, i prezzi del Brent sono in rialzo del 3,14% circa, a $68,32, mentre quelli del WTI avanzano del 2,96% a $62,99 al barile.

Non si è fatta attendere la reazione dei candidati alle elezioni presidenziali Usa che si svolgeranno a novembre di quest’anno. Così la candidata democratica Elisabeth Warren ha scritto su Twitter:

“Soleimani è stato un assassino, responsabile della morte di migliaia di persone, incluse centinaia di americani. Ma questa mossa avventata provoca una escalation della situazione con l’Iran e aumenta la probabilità che ci siano più morti e un nuovo conflitto in Medio Oriente. La nostra priorità deve essere quella di evitare un’altra guerra costosa”.

Una ferma condanna dell’attacco contro l’aeroporto di Baghdad è arrivata anche dall’altro candidato democratico all’Election Day, Joe Biden: