Moody’s avvista pericolo Italexit, Manovra 2020 dirà vere intenzioni governo
L’agenzia di rating dà appuntamento all’Italia al prossimo 6 settembre. Quel giorno si pronuncerà sul merito di credito del Belpaese e le premesse non sono certo rosee visti i contenti del report odierno sull’Italia. Il debito è visto crescere, con la flat tax che non farebbe altro che alimentare ulteriormente il problema dei conti pubblici per l’Italia. A questo si aggiunge la recente approvazione da parte del Parlamento di una mozione molto cara alla Lega, quella sui mini-Bot, ritenuti da molti una sorta di valuta parallela e una “mossa preparatoria all’uscita dell’Italia dall’Eurozona”, ammonisce l’agenzia di rating.
Il report odierno di Moody’s Investors Service sottolinea che “sebbene sia molto improbabile l’emissione di titoli di questo tipo, il fatto che la proposta sia ricomparsa è credit negative per l’Italia, ossia un fattore negativo sulla valutazione del rating del Paese, considerando che ci sarebbero modi più standard per procedere, come detto anche da Banca d’Italia e ministero al Tesoro.
Banco di prova sarà la Manovra 2020
Moody’s ritiene che l’avvio di una procedura d’infrazione dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia avrebbe un impatto più limitato sulle scelte del governo rispetto a un deterioramento del sentiment di mercato sull’Italia, che probabilmente renderebbe il governo più cauto sui conti pubblici. Moody’s rimarca che la legge di bilancio del 2020 sarà un importante passaggio “per valutare l’affidabilità creditizia dell’Italia”.
Sulla falsariga di quanto detto ieri dalla Commissione Ue, l’agenzia di rating statunitense ritiene che la legge di bilancio 2020 sarà decisiva per valutare l’affidabilità creditizia del paese. La stima di Moody’s è di un deficit al 2,6% quest’anno e al 2,7% il prossimo. Relativamente alla flat tax, l’agenzia di rating si limita a sottolineare come l’eventuale riforma fiscale andrebbe a pesare sul bilancio dell’Italia per altri 30 miliardi.