Notizie Notizie Mondo Moody’s: rating sovrani tripla A adeguati, ma la ripresa resta fragile

Moody’s: rating sovrani tripla A adeguati, ma la ripresa resta fragile

15 Marzo 2010 09:42

I rating sovrani di tutti i Paesi a livello tripla A sono oggi ben posizionati nonostante le situazioni finanziarie tese che si sono venute a creare al loro interno. E’ questa, in sintesi, la fotografia scattata da Moody’s nel suo Sovereign Monitor. Il rapporto riguarda soprattutto le grandi economie come Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti ma anche una selezione di altre nazioni come la Spagna e paesi con meno problemi di finanza pubblica come Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia.


Tra le principali sfide che i Paesi tripla A dovranno affrontare, Moody’s segnala che “il recupero che ha coinvolto l’economia globale resta fragile in molte economie avanzate, la maggior parte delle quali ha messo in campo le più aggressive politiche monetarie e fiscali”. “Questo – nota Arnaud Mares, principale autore del report – espone i governi al rischio legato all’implementazione delle exit strategy, che potrebbe rendere più vulnerabile il loro merito di credito”.


Nonostante l’aumento della “distanza dal downgrade”, notano gli esperti, i rating restano comunque al sicuro. Una delle conclusioni del report è che il rating tripla A degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, la cui situazione debitoria è al momento la più sotto pressione, continua a essere sostenuto da una sostanziale “reversibilità del debito”, intesa in relazione alla capacità dei governi di rimettere in sicurezza i propri conti dopo una situazione di shock.


“Alla luce di una ripresa smorzata, una politica fiscale discrezionale è ora il focus principale per riparare ai danni che la crisi globale ha inflitto sui bilanci dei governi” osserva Pierre Cailleteau, managing director del Moody’s Sovereign Risk Group. Date le tensioni che i debiti sovrani si trovano a fronteggiare sui mercati, per Moody’s è cruciale la capacità dei paesi di ancorare le aspettative sui conti pubblici, in modo da evitare i rischi associati a un rinvio del consolidamento fiscale.


La Spagna, si legge nel rapporto, è stato il primo paese ad accettare questa sfida, annunciando misure correttive a fronte del nervosismo dei mercati. Nei prossimi mesi anche altri paesi potrebbero trovarsi a dover rispondere alle medesime pressioni. Una sezione del report, infine, si concentra sui paesi scandinavi a rating massimo. Questi possono contare “sulla robusta posizione di bilancio pre crisi che garantisce ampi margini di intervento e su un basso rapporto interessi passivi/entrate fiscali”.