Notizie Notizie Mondo Moody’s avverte gli Stati Uniti, i mercati attendono lumi dal Fomc

Moody’s avverte gli Stati Uniti, i mercati attendono lumi dal Fomc

14 Dicembre 2010 08:55

La cautela che regna sui mercati è il riflesso dell’attesa per il Fomc di stasera, l’ultimo del 2010. Dal meeting del braccio monetario della Federal Reserve, oltre alla conferma dei tassi d’interesse allo 0,25%, “potrebbero emergere novità sulla disponibilità ad intervenire nei prossimi mesi sul QE2 dopo la recente apertura in tal senso da parte del governatore Bernanke”, fanno notare gli economisti di Mps Capital Services. Il numero uno della Banca centrale Usa, infatti, rispondendo ad una domanda sull’ipotesi di incremento del piano da 600 miliardi di dollari, ha dichiarato che “è certamente possibile”.


L’attesa per il Fomc e per il dato sulle vendite al dettaglio di novembre, che dovrebbero mostrare un rallentamento a +0,6% dal precedente +1,2%, si è fatta sentire sul mercato valutario con l’indebolimento del dollaro nei confronti delle altre divise. In particolare, l’euro è tornato sopra quota 1,34 dollari. Sulle piazze finanziarie, invece, regna un clima di sostanziale cautela: Francoforte cede lo 0,06%, Parigi guadagna lo 0,13%, Madrid lascia sul parterre lo 0,09%. Poco mossa che la Borsa di Milano: il Ftse Mib cede lo 0,18% a 20.596 punti, mentre il Ftse All Share arretra dello 0,16% a quota 21.296.


Negli States, intanto, è sempre più d’attualità il tema del debito sovrano. Ieri Moody’s ha lanciato l’avvertimento: l’estensione dei benefici fiscali potrebbe far diventare l’outlook negativo sulla tripla A del debito di Washington. L’analisi dell’agenzia di valutazione parla chiaro: se il provvedimento deciso dall’amministrazione Obama ha un costo tra i 700 e i 900 miliardi di dollari, il rapporto debito/Pil dovrebbe schizzare al 72-73%. Anche i dati degli uffici federali, che non tengono conto dell’estensione degli sgravi fiscali, continuano a mettere paura: il deficit pubblico a stelle strisce dovrebbe arrivare nel 2011 a 1.100 miliardi di dollari, per poi scendere a 665 miliardi nel 2012.