Moody’s avverte: crescita globale debole, pesano Cina e gli emergenti
La crescita dell’economia globale sarà debole nel corso dei prossimi due anni in scia al rallentamento della Cina e di altri mercati emergenti. Questo l’avvertimento lanciato oggi da Moody’s, secondo cui la crescita dei Paesi del G20 sarà in media del 2,5% nel biennio 2015-2017, solo lo 0,3% in più rispetto al periodo 2012-2014 e al di sotto il 3,8% di media dei cinque anni che hanno preceduto la crisi.
“Una crescita economica globale smorzata non sosterrà una significativa riduzione del debito pubblico” e di conseguenza “non consentirà alle banche centrali di aumentare in maniera decisa i tassi di interesse”, ha avvertito Marie Diron, autrice del report di Moody’s dal titolo “Global Macro Outlook 2015-17: Lacklustre Global Economic Recovery Through 2017 Diminishes Resilience to Shocks“.
Guardando alle previsioni economiche, gli esperti di Moody’s si attendono un Prodotto interno lordo (Pil) per i Paesi del G20 in leggera crescita nel 2016 al 2,8% e al 3% nel 2017, dal 2,6% del 2015. “Il contributo dei mercati emergenti alla crescita del Pil calerà ai minimi dal 2000”, ha sottolineato però l’agenzia di rating americana.
“La combinazione persistente di bassi prezzi delle materie prime e una crescita globale modesta manterrà le pressioni disinflazionistiche”, hanno aggiunto gli esperti rimarcando che “i principali rischi per le prospettive economiche potrebbero derivare da ricadute globali più forti del previsto dal rallentamento cinese e un impatto maggiore di altri mercati emergenti”.
Moody’s si è poi soffermata sulle stime di crescita della seconda economia mondiale. Per l’agenzia di rating il Pil cinese dovrebbe mostrare una crescita di poco inferiore al 7% nel 2015, e mostrare un rallentamento rispettivamente al 6,3% nel 2016 e al 6,1% nel 2017. “Il graduale rallentamento economico riflette il compromesso fra ulteriori riforme e il rischio di mettere in pericolo l’occupazione e la stabilità sociale”, si legge nel report.
La crescita dovrebbe, invece, rimanere sostanzialmente stabile negli Stati Uniti, Europa e Giappone. Per 2015-2017, Moody’s vede una crescita media del Pil intorno al 2,5% negli States e Regno Unito e all’1,5% per l’area euro.