Notizie Dati Macroeconomici Produzione industriale torna a crescere a settembre, ma delude le attese

Produzione industriale torna a crescere a settembre, ma delude le attese

10 Novembre 2015 09:25
Torna il segno più per la produzione industriale. Dopo il passo falso di agosto (-0,5% m/m), a settembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana è aumentato dello 0,2%. Le attese erano per un progresso mensile dello 0,6%. Il centro studi di Confindustria stimava una ripresa del trend ascendente ancora più sostenuta con un +0,8% a settembre e un +0,2% a ottobre. 
A livello tendenziale crescita dell’1,7% 
L’Istat rimarca come nella media del trimestre luglio-settembre 2015 la produzione è cresciuta dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre. Sono i dati resi noti dall’Istat. Corretto per gli effetti di calendario, a settembre l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,7% (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2014). Nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione è aumentata dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si conferma boom produzione auto 
La crescita mensile è concentrata nel comparto dei beni intermedi, l’unico tra i principali raggruppamenti di industrie a registrare una variazione congiunturale positiva (+0,7%); variazioni negative si rilevano invece per l’energia (-1,5%) e per i beni di consumo (-1,0%) mentre i beni strumentali segnano una variazione nulla. 
In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a settembre 2015, aumenti nei comparti dei beni strumentali (+5,3%), dell’energia (+2,3%) e dei beni di consumo (+0,1%); diminuiscono invece i beni intermedi (-0,1%). 
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a settembre i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+23,2%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,3%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+4,8%). Le diminuzioni maggiori si rilevano nei settori dell’attività estrattiva (-4,5%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-2,5%).