Moderna, la trimestrale in arrivo sarà il vaccino giusto per riprendersi in Borsa?

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Il colosso biotech Moderna si prepara a pubblicare i risultati del Q4 2024 in arrivo venerdì 14 febbraio (in tarda mattinata), in un contesto di forte pressione sui ricavi e sui margini. Il titolo quotato al Nasdaq continua il forte trend ribassista cominciato a seguito del picco sui massimi del periodo pandemico, aggiornando i livelli di minimo relativo a cinque anni. Consensus Bloomberg che conferma la sfiducia riflettendo il progressivo calo della domanda per i vaccini Covid-19, che ha impattato significativamente i risultati finanziari della società anche nel 2024. Corsa ai ripari cominciata con una nuova strategia di diversificazione prodotti e di pricing: basterà per un ritorno alla redditività dell’azienda?
Trimestrale in arrivo, ancora turbolenze all’orizzonte
Moderna pronta a togliere il velo dai risultati Q4 2024 a chiusura di un’annata complessa. Investitori ed addetti ai lavori osservano interessati l’evoluzione di un’azienda che, dopo i grandissimi risultati ottenuti durante il periodo pandemico, ha vissuto un declino costante.
Il consensus Bloomberg prevede un fatturato di $ 954 milioni rispetto ai $ 2,8 miliardi, segnando un crollo del -66% su base annua, mentre l’EPS atteso è di $ -2,76, in netto peggioramento rispetto ai $ 0,55 del Q4 2023, con una variazione negativa del -600%. Il declino dei ricavi riflette il progressivo calo della domanda per i vaccini Covid-19 e la mancanza di una strategia di diversificazione efficace che potesse sostenere i margini in fase post pandemica. Anche su base annuale, la flessione è marcata: i ricavi per l’intero 2024 sono attesi in chiusura a $ 3,215 miliardi, in calo del -53% rispetto al 2023, mentre l’EPS previsto si attesta a -$ 9,2, segnalando un forte deterioramento della redditività.
Moderna si trova ora a gestire una fase di transizione complessa, con gli addetti ai lavori che osservano interessati alle nuove mosse strategiche che l’azienda intende attuare per far fronte ad uno scenario competitivo sempre più arduo. In tal senso, uno dei principali focus saranno gli investimenti sui nuovi booster aggiornati per il vaccino Covid-19, ancora principale divisione del business ma relativa ad un mercato di riferimento che si sta ridimensionando rapidamente.
Qualora i costi per sostenere ricerca e sviluppo in questa materia siano superiori alle attese e, soprattutto, non in linea con margini economici sufficienti, la valutazione degli analisti non potrebbe che essere negativa. Prende maggiore significatività quindi la strategia di lungo periodo di Moderna. la quale si basa sull’espansione del portafoglio farmaceutico, con particolare attenzione ai vaccini a mRNA per altre malattie infettive ed ai trattamenti oncologici. Il management potrebbe fornire aggiornamenti sullo sviluppo di candidati promettenti come il vaccino mRNA per il virus respiratorio sinciziale (RSV), i trattamenti contro il cancro e le malattie autoimmuni.
Il 2025 sarà un anno chiave per Moderna, che dovrà dimostrare la sostenibilità del proprio modello di business oltre i vaccini Covid-19. Il focus sarà sulla pipeline e sulla capacità dell’azienda di trasformare la ricerca in prodotti commercialmente redditizi.
Outlook grafico del titolo Moderna
Continua il bagno di sangue sul Nasdaq per il titolo Moderna, il quale ha chiuso un 2024 perdendo oltre il 58% e che registra attualmente un -24% anche per il 2025. Investitori ancora non convinti dalla strategia di lungo termine del colosso del biotech, ancora fortemente centralizzato sul vaccino Covid-19, mercato che sta progressivamente perdendo appeal. La contrazione dei ricavi e le perdite operative che ne sono risultate pesano sulle prospettive del titolo, il quale non mostra potenziali segnali di ripresa od inversione di trend.
Grafico che conferma il periodo fortemente negativo per l’azienda arricchito da una trendline (in blu) di lungo periodo e da un prezzo che si sta via via distanziando dalla stessa, a testimonianza della forza in vendita da parte degli operatori. Condizione di mercato condizionata da una fase altamente ribassista che continua imperterrita da diverso tempo e che ha registrato una sequenza di sei mesi consecutivi di chiusure inferiori ai rispettivi livelli di apertura. In attesa di verificare i dati uscenti dalla prossima trimestrale, anche febbraio registra al momento una movimentazione ribassista con pochi spiragli di ripresa, salvo sorprese.
Nel periodo novembre-gennaio il prezzo è stato contraddistinto da una fase laterale racchiusa nel range $ 36-46, con un solo tentativo di rottura ribassista sul supporto statico (in giallo) ma successivamente rientrato. Al secondo test il supporto è stato tuttavia violato portando il prezzo alla rottura anche del secondo livello chiave, aprendo a scenari ribassisti ulteriori.
Attualmente, non sono presenti segnali tecnici che lascino trasparire potenziali inversioni di trend né nel breve, né nel lungo periodo, pertanto lo scenario più probabile rimane una continuazione ribassista. Conferme in tal senso giungono anche dal grafico dell’oscillatore RSI nella configurazione a 14 periodi, sul quale è avvenuta la rottura ribassista in successione dei supporti statico (in viola) e dinamico (in verde), anticipando un’ulteriore spinta delle correnti in vendita.
Occhi puntati sulla trimestrale e, soprattutto, sulla guidance per il prossimo 2025, la quale potrà suggerire quale linea strategica intende percorrere l’azienda nel prossimo futuro e dettare a riguardo eventuali potenziali scosse di ripresa.