Notizie USA Inflazione Usa, domani il dato chiave. Focus su Powell e dazi Trump

Inflazione Usa, domani il dato chiave. Focus su Powell e dazi Trump

11 Febbraio 2025 12:34

Tra gli eventi più importanti di questa settimana spicca la pubblicazione dei dati americani sull’inflazione. Il rapporto sui prezzi al consumo verrà diffuso domani pomeriggio, preceduto oggi dalla prima parte della testimonianza semestrale di Jerome Powell, presidente della Fed, al Congresso statunitense.

Le previsioni sull’inflazione Usa di gennaio

Le stime degli analisti sull’inflazione headline di gennaio prevedono mediamente un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente (meno dello 0,4% registrato a dicembre) e una variazione su base annua stabile al 2,9%.

L’indice core, calcolato al netto dei prezzi energetici e alimentari, è atteso in aumento dello 0,3% congiunturale (+0,2% a dicembre) e del 3,1% tendenziale, in rallentamento rispetto al 3,2% del mese precedente.

Gli altri dati macro nel radar della Fed

Il dato sui prezzi al consumo è soltanto uno degli indicatori monitorati dalla banca centrale americana. Una metrica più accurata dell’inflazione viene fornita dal core Pce, l’indice dei prezzi della spesa per consumi personali epurato dalle componenti più volatili. La prossima lettura del Pce core è attesa il 28 febbraio e gli analisti prevedono una frenata al 2,5% dal 2,8% di dicembre. In programma giovedì i prezzi alla produzione, mentre venerdì verranno resi noti i numeri sulle vendite al dettaglio, importanti per tracciare la dinamica dei consumi, che pesano all’incirca per due terzi del Pil.

Nei giorni scorsi, invece, sono stati diffusi i dati di gennaio sul mercato del lavoro, da cui è emerso un quadro di crescita complessivamente robusta, nonostante i nonfarm payrolls al di sotto delle attese. La revisione degli occupati di fine 2024 e il tasso di disoccupazione contenuto al 4,0% hanno tranquillizzato la Fed sullo stato di salute del mercato del lavoro e, alla luce dell’inflazione elevata, suggeriscono un approccio più riflessivo sui tagli dei tassi.

Dazi Trump minacciano discesa inflazione

Prima di abbassare il costo del denaro, Jerome Powell e gli altri responsabili di politica monetaria vorranno avere un quadro più dettagliato sulle politiche della nuova amministrazione statunitense e sul loro impatto in termini di crescita e inflazione, sia negli Stati Uniti sia a livello globale.

Per il momento è difficile valutare gli effetti dei dazi annunciati da Trump, che potrebbero portare a ritorsioni ma anche a negoziati con i Paesi coinvolti. Ieri il tycoon ha ordinato l’imposizione di tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti, a partire dal 12 marzo.

Nel frattempo, anche i sondaggi americani sulle aspettative di inflazione hanno fornito sin qui indicazioni contrastanti, a riprova delle difficoltà di interpretazione del quadro attuale.

Oggi riflettori su Powell e mosse Fed

In giornata l’attenzione si focalizzerà sull’intervento di Powell davanti alla commissione bancaria del Senato, in programma oggi pomeriggio. Secondo Mps Capital Services, “nella sessione Q&A – Powell – sarà probabilmente chiamato a discutere dell’atteggiamento della Fed alla luce dei recenti sviluppi.”

Le parole del presidente potrebbero mutare le aspettative del mercato sui tagli dei tassi. Al momento, i future sui Fed funds scontano un taglio dei tassi di 25 punti base entro settembre e una seconda riduzione prima della fine del 2025 con una probabilità intorno al 50%.