Notizie USA Powell rincara la dose: “Fed non ha fretta di tagliare i tassi, economia Usa forte”

Powell rincara la dose: “Fed non ha fretta di tagliare i tassi, economia Usa forte”

11 Febbraio 2025 16:21

L’economia statunitense rimane forte e la Fed non ha fretta di abbassare i tassi di interesse. È questo il fulcro della testimonianza di Jerome Powell, presidente della banca centrale, alla Commissione bancaria del Senato. Azionario intorno alla parità, salgono i rendimenti dei Treasury con il decennale al 4,54% e il biennale al 4,29%.

Powell: “Tagli tassi troppo presto rischiosi per l’inflazione”

La politica monetaria della Fed si trova in una situazione “significativamente meno restrittiva di quanto non fosse in passato”, mentre “l’economia rimane forte”, ha affermato Powell, concludendo quindi che “non dobbiamo avere fretta di adeguare la nostra posizione politica”.

“Sappiamo che rimuovere la restrizione politica troppo rapidamente o in misura eccessiva potrebbe ostacolare i progressi sull’inflazione”, ha avvertito il presidente. “Allo stesso tempo, agire troppo lentamente o troppo poco potrebbe indebolire indebitamente l’attività economica e l’occupazione”.

Il mercato del lavoro è “sostanzialmente in equilibrio” e “non rappresenta una fonte di significative pressioni inflazionistiche”.

Nella sua testimonianza, Powell ha anche aggiunto che le aspettative di inflazione “sembrano rimanere ben ancorate”.

Inoltre, ha precisato che la Fed è attenta “ai rischi per entrambe le parti del nostro doppio mandato – stabilità dei prezzi e piena occupazione – e la politica è ben posizionata per gestire i rischi e le incertezze che affrontiamo”.

Fed attende più dati e mosse Trump

Powell ha dunque rimarcato la posizione già espressa nelle ultime settimane, segnalando che i tassi resteranno stabili fino a quando non verranno osservati ulteriori progressi nella moderazione dell’inflazione, in attesa di ulteriori dettagli sui piani di politica economica del presidente Donald Trump.

La Casa Bianca ha aumentato le tariffe sui beni provenienti dalla Cina, ha annunciato dazi aggiuntivi su Canada e Messico e su tutte le importazioni di acciaio e alluminio e promesso una repressione dell’immigrazione. Misure che potrebbero esercitare pressioni al rialzo sull’inflazione, frenare la crescita economica o ridurre il numero di lavoratori disponibili, con probabili implicazioni per la Fed.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, domani verrà diffuso il rapporto sui prezzi al consumo di gennaio, attesi in lieve rallentamento nella componente core ma stabili per quanto riguarda l’indice headline. In programma questa settimana anche i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio.

Ricordiamo che i responsabili della Fed hanno lasciato invariato i tassi invariati nella riunione di gennaio, dopo tre tagli consecutivi dei tassi di interesse negli ultimi mesi del 2024. Le previsioni del mercato monetario indicano una sola riduzione certa di 25 bp quest’anno e un secondo taglio di pari entità con probabilità di poco inferiore al 50%.

Presidente Fed Cleveland vede rischi al rialzo per inflazione

Nel frattempo, anche la presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack, ha sostenuto che è opportuno mantenere i tassi di interesse stabili per “un po’ di tempo” in attesa di ulteriori progressi al ribasso sull’inflazione e di analizzare gli effetti economici delle politiche del governo.

Hammack ha citato i persistenti rischi al rialzo per l’inflazione, tra cui la forza della spesa dei consumatori e i potenziali effetti ritardati dei tagli dei tassi dell’anno scorso, nonché l’incertezza sulle nuove politiche governative, a sostegno di un approccio paziente da parte della politica monetaria.

La funzionaria ha sottolineato che la politica è solo moderatamente restrittiva e potrebbe attestarsi su un livello neutro o quasi.