Notizie Notizie Italia Messina (Intesa) avvisa Orcel &co.: “M&A può distrarre molto, noi ne approfitteremo”. Il ceo spiega la mossa sui Bitcoin

Messina (Intesa) avvisa Orcel &co.: “M&A può distrarre molto, noi ne approfitteremo”. Il ceo spiega la mossa sui Bitcoin

14 Gennaio 2025 14:09

Intesa Sanpaolo si tiene ben alla larga dal consolidamento bancario e il suo condottiero Carlo Messina fa capire che questo può essere visto come un vantaggio competitivo.

Messina avvisa i naviganti: ” L’M&A può distrarre molto e non aiuta in termini di market cap”

Il ceo di Intesa Sanpaolo, intervenuto oggi a Milano, ritiene che l’attuale contesto di fermento di risiko bancario potrà essere sfruttato dalla sua banca che invece non ha alcuna distrazione da M&A.

“Sento tanto parlare di consolidamento bancario, ma l’Italia è Intesa Sanpaolo”, le parole nette di Messina che poi aggiunge dell’altro, una sorta di avvertimento implicito a Unicredit “Più farai M&A più sarai preso nei casini dell’integrazione e quindi anche per il futuro il riferimento sarà Intesa Sanpaolo”. Queste Parole di Messina che sembrano un guanto di sfida al collega Andrea Orcel, banchiere sicuramente navigato tanto quanto lui, che negli ultimi mesi si è imbarcato in una doppia operazione, Commerzbank in Germania e l’Ops su Banco Bpm in Italia per avvicinare il primato di Intesa SP come maggiore banca del paese.

Messina ha spiegato che la sua banca ha fatto integrazione “senza casini” e “l’abbiamo fatto benissimo e rapidamente”. “Non c’è bisogno di fare M&A per migliorare in termini di market cap, anzi spesso con l’M&A la capitalizzazione diminuisce, non aumenta”, è il Messina pensiero.

Poche settimane fa Messina, intervistato dal Financial Times, era intervenuto sulla questione risiko caldeggiando che i governi non si intromettano. “I governi non possono scegliere in base ai loro gusti e dovrebbero intervenire solo nei casi in cui è in gioco la stabilità finanziaria”, erano state le sue parole. Sempre in quell’intervista Messina rimarcò che, a prescindere da come andrà a finire l’Ops su Banco Bpm, appare inevitabile l’emergere in futuro di un terzo big bancario “poiché il mercato lo cercherà”.

Il ceo di Intesa parla anche della mossa sui Bitcoin: “E’ un test”

Il numero uno di Intesa non ha potuto esimersi dal commentare la prima operazione della sua banca sulle criptovalute, con l’acquisto di 11 Bitcoin per un controvalore di circa 1 milione di euro. “Ormai siamo leader europeo in termini di market cap. Quindi non dovrebbe stupire se facciamo quello che fanno tutte le altre banche nel mondo”, ha detto il ceo di Intesa specificando che comunque si tratta di “importi limitatissimi”, perché abbiamo 100 miliardi di euro di portafoglio titoli “quindi un milione di euro è un esperimento, è un test”. Inoltre, così facendo Intesa si prepara “nel caso in cui alcuni clienti particolarmente sofisticati chiedessero di effettuare queste forme di investimento”.

Messina ha puntualizzato che personalmente ritiene l’investimento in criptovalute “una forma di investimento che deve essere riservata a operatori istituzionali e a clienti veramente con grandissima professionalità e grandissime skill, io stesso non investo in Bitcoin”.

Accordo con Confindustria: 200 miliardi per le imprese

Stamattina Intesa Sanpaolo e Confindustria hanno annunciato un accordo che metterà a disposizione delle imprese 200 miliardi di euro da qui al 2028 per promuovere la crescita del sistema produttivo, cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

“Quasi un Pnrr di Intesa Sanpaolo per l’Italia e questo consentirà di poter accelerare ulteriormente la crescita”, ha rimarcato Messina, ponendo l’accento sulla necessità “di fare correre il nostro Paese, abbiamo bisogno che le politiche industriali vengano messe al centro e anche per questo servirà un piano triennale di politica industriale”.