Svolta Intesa Sanpaolo sulle cripto: i dettagli del primo trade di una banca italiana su Bitcoin

Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana ad aprire alle criptovalute. L’istituto guidato da Carlo Messina ha concluso ieri il primo trade acquisendo 11 Bitcoin. Un’operazione di piccola entità che però indica chiaramente l’intenzione della banca di aprire al mondo delle cripto.
La mail di Bardoscia: acquistati 11 bitcoin
La mossa di Intesa ha colto molti di sorpresa, anche se non va dimenticato che l’istituto da tempo aveva iniziato a guardare con interesse al mondo dei digital asset andando a creare un team dedicato guidato da Niccolò Bardoscia. Proprio Bardoscia, Head of Digital Assets Trading & Investments di Intesa, ha comunicato questa prima operazione attraverso una mail, il cui screenshot è apparso nella serata di ieri su 4Chan, piattaforma che permette di pubblicare immagini, e poi su altri social. Intesa ha confermato quanto si evince dallo stralcio della mail.
“Abbiamo concluso con successo il primo trade su Bitcoin, per un valore di un milione di euro”, scrive Bardoscia nella mail. Come detto, oltre a ad essere il primo investimento della banca guidata da Carlo Messina in cripto, è anche la prima banca italiana a fare una mossa del genere.
Il timing della mossa di Intesa
L’operazione è stata effettuata nella giornata di ieri, durante la quale il valore del bitcoin si era spinto ai minimi a circa 8 settimane in area 91mila dollari. L’acquisto di Intesa dovrebbe essere avvenuto nella mattinata di ieri quando il bitcoin viaggiava in area 92.800 dollari. L’operazione è stata compiuta con risorse proprie di Intesa, attingendo cioè al bilancio dell’istituto,
Lo scorso anno la criptovaluta aveva visto più che raddoppiarsi il proprio valore superando di slancio di 100mila dollari a dicembre sull’onda della vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi. Il presidente eletto ha promesso di rendere gli Stati Uniti la “capitale delle criptovalute del pianeta” e di creare una riserva strategica di bitcoin. E le attese sono elevate per eventuali annunci già il 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Trump.
La mossa di Intesa arriva inoltre a pochi giorni dall’entrata in vigore della MiCAR, il regolamento europeo sulle cripto-attività.
Bankitalia e Consob si ricrederanno sulle cripto?
In Italia il clima verso le criptovalute è sempre stato abbastanza freddo con sia Bankitalia che Consob che sono sempre state molto diffidenti sugli investimenti in cripto . Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, fino alla scorsa estate ha ribadito che “Le cripto-attività non garantite, quali bitcoin ed ethereum, non sono di regola emesse da alcun operatore, sono prive di valore intrinseco e non generano flussi di reddito come cedole o dividendi”.
Lo scorso novembre un alert molto duro è arrivato anche dalla Consob. “Se un giorno dovesse scoppiare la bolla delle criptovalute, nessuno venga a chiedere risarcimenti. I Bitcoin e le altre criptovalute sono strumenti altamente speculativi. Sotto non c’è nulla. Non c’è un debitore”, ha detto il Commissario Consob, Federico Cornelli. La Consob, come anche altre fra le principali Autorità di vigilanza nazionali e internazionali, a più riprese in questi anni ha messo in guardia contro le insidie connesse con l’acquisto di criptovalute e sul rischio di perdere di tutto il capitale impegnato.