Messina (Intesa Sanpaolo) a tutto campo su mosse Unicredit, risiko banche e terzo polo
Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, si schiera virtualmente al fianco del collega Andrea Orcel nella battaglia verso una maggiore integrazione bancaria in Europa.
Messina (Intesa): governi non interferiscano con risiko bancario
Il numero uno della maggiore banca italiana per attivi e capitalizzazione di mercato è stato interpellato dal Financial Times, a due giorni di distanza dall’articolo a firma Orcel che sempre dalle colonne del quotidiano finanziario londinese ha lanciato un appello verso un cambio di passo nell’unione bancaria europea.
“I governi non possono scegliere in base ai loro gusti e dovrebbero intervenire solo nei casi in cui è in gioco la stabilità finanziaria”, ha affermato Messina, facendo capire la sua contrarierà alle prese di posizione del governo tedesco contro l’operazione Commerzbank da parte di Unicredit “È chiaro che oggi siamo in una fase in cui il consenso politico è costruito sulla difesa dei propri confini nazionali in alcuni settori, ma Unicredit possiede già una grande banca tedesca”, ha aggiunto Messina riferendosi a HypoVereinsbank, che fa parte da anni del gruppo Unicredit.
La scorsa settimana Unicredit ha annunciato di aver costruito una posizione in Commerzbank fino al 28% del capitale attraverso strumenti derivati, è stata nuovamente bollata dal governo tedesco come una mossa ostile. In aggiunta arriva inaspettata in quanto Unicredit aveva pubblicamente sottolineato di non voler intraprendere ulteriori azioni prima delle elezioni tedesche in programma a febbraio. Il vice portavoce del governo tedesco, Wolfgang Buechner, ha tuonato (“Un’azione non amichevole e inappropriata”) sollecitando un passo indietro. “UniCredit stessa sottolinea che la partecipazione in Commerzbank è stata finora un puro investimento, che potrebbe anche essere sciolto in qualsiasi momento – ha sottolineato Buechner – . Il governo tedesco si aspetta che UniCredit si avvalga di questa opzione”. Berlino starebbe anche ragionando sulla possibilità di fermare la scalata. In Germania non è previsto l’equivalente del golden power italiano. Il governo federale potrebbe però valutare di applicare uno strumento tradizionalmente utilizzato per proteggere l’industria militare sfruttando il fatto che Commerz garantisce finanziamenti essenziali alla difesa.
L’ad di Intesa parla anche di Italia e terzo polo
Messina, che già a settembre aveva plaudito all’iniziale avanzata di Unicredit in Commerzbank, si è soffermato anche sul risiko in Italia. A prescindere da come andrà a finire l’Ops su Banco Bpm, secondo il navigato banchiere ritiene inevitabile l’emergere in futuro di un terzo big bancario “poiché il mercato lo cercherà”. “Consideriamo positivamente un maggiore consolidamento e una maggiore concorrenza nel settore bancario italiano – ha spiegato l’ad di Intesa – poiché ciò è fondamentale per garantire solidi investimenti nella sicurezza informatica e nella tecnologia, che contribuiscono alla forza dell’economia italiana”.
Messina ricorda come nel 20220 Intesa Sanpaolo si prese Ubi Banca “rispettando le posizioni delle diverse autorità e ricevendo il pieno consenso del mercato».