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Merkel, servono altri 5 anni per uscire dalla crisi

3 Novembre 2012 19:14
“Ci vorranno più di cinque anni per superare l’attuale crisi economica”. A dichiararlo è stata Angela Merkel a Sternberg, nell’Est della Germania. La Cancelliera tedesca, nel corso del suo intervento tenuto a un incontro regionale del suo partito, la Cdu, non ha mostrato alcun dubbio sulla sua stima circa l’uscita dalla crisi, aggiungendo che “chiunque pensi che può essere risolta in uno o due anni si sbaglia”.
 
Da sempre fervida sostenitrice della politica del rigore, non si è però fatta intimidire da queste proiezioni. A pochi giorni dalla revisione delle stime di crescita sia per l’ultimo trimestre del 2012 che per l’intero 2013 della Germania annunciate in un viaggio ufficiale in India dal Ministro dell’Economia tedesco Philipp Rosler, Frau Angela ha nuovamente sottolineato come per uscire dalla crisi sia necessario attuare una politica di austerità, unico modo a suo dire per “convincere il mondo che vale la pena investire in Europa”.
 
Per questo motivo, la Cancelliera tedesca ha nuovamente chiesto ai partner europei maggiore impegno per il consolidamento dei bilanci nazionali e la riduzione del debito, anche perché a suo dire “ci sono investitori che non credono che l’Europa possa raggiungere le nostre promesse”.
 
Gli ultimi dati hanno visto salire il livello generale del debito dell’Eurozona, con le rilevazioni di Eurostat che hanno certificato un’incidenza del 90% sul Pil del secondo trimestre. E’ tuttavia altresì vero che le politiche di rigore proposte, o talvolta imposte, da Frau Angela hanno spinto i Pasei dell’Eurozona a livelli di disoccupazione insostenibili. Se Grecia e Spagna viaggiano abbondantemente oltre il 25%, in media in Europa ora i senza lavoro hanno raggiunto la quota record dell’11,6%.
 
Sull’altro fronte dell’Atlantico, proprio venerdì scorso i dati sul mercato del lavoro statunitense hanno visto il tasso della disoccupazione attestarsi al 7,9% dal 7,8% di ottobre. A detta degli analisti tuttavia, l’incremento della percentuale dei senza lavoro non è dovuto a un peggioramento dello stato di salute dell’economia come succede in Europa ma proprio a un suo miglioramento. A cercare lavoro sono ora anche coloro che nei mesi precedenti avevano perso la speranza. A testimonianza di questa tendenza, l’ottimo andamento dei nuovi impiegati nel settore non agricolo in ottobre. I 171 mila nuovi posti creati hanno battuto le stime degli economisti.
 
Se come ha dichiarato il membro della Fed Williams “il tasso di disoccupazione resterà sopra il 7% fino a fine 2014”, è tuttavia vero che lo stesso si aspetta per il 2014 una crescita dell’economia Usa del 3,5%. Questo senza le politiche di austerità Made in Germany.