Merkel in Cina pubblicizza il debito europeo, Wen chiede riforme anti-crisi
“L’impegno politico assoluto dell’Europa è la stabilizzazione dell’Euro“. Entra subito nel vivo degli affari politici del Vecchio Continente il cancelliere tedesco Angela Merkel la quale, sbarcata oggi a Pechino per la seconda tornata di consultazioni sino-tedesche in sette mesi, ha incontrato il proprio omologo Wen Jiabao. Al quale ha subito tenuto a dare della situazione del debito europeo, se non un quadro rassicurante, almeno l’impressione che sia sotto controllo.
Nei due giorni della visita cinese, che la vedrà domani spostarsi sul Mar Giallo nella città di Tianjin, l’intento del cancelliere tedesco sarà quello di rassicurare gli investitori cinesi sulla solidità del debito dell’Eurozona per convincerli a vederlo come un modo saggio di impiegare il proprio denaro. Un interessamento tutt’altro che gratuito: la Merkel si sta infatti facendo mediatrice di una posizione terza tra chi caldeggia un intervento della Bce sul mercato dei bond europei e chi, come la Bundesbank, si oppone decisamente ad una simile soluzione. La mano cinese in questo senso toglierebbe dalle spalle dell’Europa un grosso fardello: eppure Wen Jiabao non sembra molto disposto a farsi rassicurare da alcune belle parole. Cionondimeno, nel comunicato a conclusione del colloqui tra Merkel e Wen, si esprime apprezzamento da parte del cancelliere per l'”atteggiamento costruttivo della Cina nei confronti della crisi del debito in Europa”.
“La Cina continuerà a investire nell’Unione Europea”, ha promesso il premier cinese a Pechino, sottolineando però che Spagna, Italia e Grecia devono prendere “misure adeguate” per prevenire il peggioramento della crisi del debito europeo. “Le preoccupazioni sono duplici”, ha notato Wen. “La prima è se la Grecia lascerà la moneta unica. La seconda, se Italia e Spagna adotteranno adeguate misure di salvataggio”. “La crisi europea del debito è peggiorata – ha aggiunto il premier cinese – causando serie preoccupazioni alla comunità internazionale. Francamente, anche io sono preoccupato“. Parole, queste, che probabilmente indicano come il sostegno cinese all’Europa ci sarà, ma non passerà tanto attraverso l’acquisto di debito quanto piuttosto attraverso l’entrata nelle imprese del Vecchio Continente, nelle quali gli investitori con gli occhi a mandorla, da veri colonizzatori, mostrano un interesse sempre crescente.
Del resto, proprio i 40 anni di partnership politica e commerciale tra Germania e Cina si festeggiano in questi giorni tra Pechino e Tianjin. Secondo quanto indicato da una nota del governo tedesco, la Germania investe oltre 26 miliardi di euro in Cina mentre il volume di scambi economici sino-tedeschi nel 2011 ammontava a 144 miliardi di euro, +11% rispetto al 2010, rendendo la Germania il maggior partner europeo del Celeste Impero.
Domani, dopo altri incontri politici con il presidente Hu Jintao e il vicepresidente Xi Jinping durante i quali in discussione saranno questioni internazionali tra cui il conflitto in Siria e Iran, in programma ci sarà la visita all’impianto di assemblaggio dell’Airbus a Tianjin, dove verranno ratificati due importanti accordi commerciali.
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