Notizie Notizie Mondo Grecia: coalizione di governo serra i tempi per accordo su tagli da presentare a troika

Grecia: coalizione di governo serra i tempi per accordo su tagli da presentare a troika

30 Agosto 2012 06:55
Il governo greco accelera i tempi per trovare un’intesa sul piano di tagli alla spesa necessario per andare incontro alle richieste della troika (Bce, Ue e Fmi). la Grecia deve apportare tagli per almeno 11,5 miliardi di euro (ma la cifra potrebbe salire a 13,5 mld, pari al 14% delle spese complessive del governo) da implementare nel biennio 2013-2014. L’intento è quello di pervenire a una definizione puntuale delle misure da implementare prima dell’arrivo dei funzionari della troika, previsto settimana prossima.

Il premier Antonis Samaras, leader di nova Democratia, tornerà oggi a incontrare i leader degli altri due partiti che appoggiano il suo governo, ossia il socialista Evangelos Venizelos (Pasok) e Fotis Kouvelis (Sinistra Democratica). Il ministro delle Finanze greco, Yannis Stournaras, ha assicurato che il piano di tagli sarà pronto prima dell’arrivo della troika.

“L’elaborazione delle misure per 11,5 mld di euro non è stata ancora completata”, ha dichiarato ieri Fotis Kouvelis, rimarcando come si stia cercando di evitare tagli orizzontali al fine di proteggere i redditi bassi e medi già colpiti duramente dai tagli a stipendi e pensioni. Venizoles invece ha sottolineato la necessità di trovare un’intesa generale non solo sui tagli, ma anche sulle azioni da intraprendere per risollevare l’economia.

Settimana scorsa il premier ellenico ha fatto visita alla cancelliera tedesca Angela Merkel e poi al presidente francese Hollande dicendosi fiducioso circa l’emergere degli sforzi profusi da Atene per rispettare gli impegni. Samaras ha chiesto però “respiro” sui tempi per il rientro del deficit sotto la soglia del 3%, con la proposta di prorogare di due anni i termini del piano concordato con la troika. Senza un rapporto positivo della troika, gli altri paesi della zona euro potrebbero non approvare le erogazioni di nuovi fondi alla Grecia e quindi per il Paese si profilerebbe l’uscita dalla moneta unica europea.