Notizie Notizie Mondo Mercato azionario in ripresa? Le contrattazioni sui dazi fanno respirare. A Wall Street il Buy-the-dip premia

Mercato azionario in ripresa? Le contrattazioni sui dazi fanno respirare. A Wall Street il Buy-the-dip premia

12 Giugno 2025 08:44

Quale è lo stato di salute del mercato azionario globale dopo l’arrivo dei dazi? Secondo l’outlook mensile di Ersel Banca Privata, i passi in avanti sui dazi hanno supportato in modo significativo il sentiment sulle azioni globali, annullando quasi tutto il calo generato dagli shock sulla politica commerciale americana.

Wall Street e la mentalità buy-the-dip

Il peggio quindi è passato? A guardare gli ultimi dati, sembra più un momento di calma in un periodo comunque incerto per l’economia americana. A maggio, il mercato azionario statunitense è diventato particolarmente ottimista riguardo ai rischi maggiori che dovrà affrontare quest’anno. Ma il tira e molla sui dazi e sui negoziati commerciali rimarrà sempre un’incognita, nonostante le controversie legali all’interno degli Stati Uniti che hanno messo in discussione la validità di queste tariffe.

C’è da dire che il mercato azionario americano è tornato a stare meglio sfruttando il buy-the-dip, ovvero il “compra a poco, vendi a molto”, grazie soprattutto “ad una fortissima partecipazione del segmento retail”, spiega il report. “Un ulteriore supporto è arrivato dalla stagione delle trimestrali, dove in particolare le mega-cap hanno dissipato diversi timori, ampliando nuovamente il divario di crescita rispetto al resto dell’indice statunitense”, spiega Ersel.

La situazione in Europa e Cina

Anche i mercati europei sono riusciti a tenere il passo degli Stati Uniti nella fase di recupero, trainati in particolare da banche e difesa. In generale, la performance europea è stata sostenuta dall’elevata esposizione ai fattori value e yield, che negli ultimi mesi hanno beneficiato di condizioni particolarmente favorevoli e mostrano una correlazione con il momentum. Escludendo le mega-cap Usa, il gap di crescita con l’S&P 500 per il 2025 si è in parte ridotto, giustificando così un avvicinamento dei multipli, ora in linea con le medie storiche di lungo periodo.

La Cina mantiene una posizione solida sui mercati, ma la sua crescita resta strettamente legata sia al possibile incremento degli stimoli fiscali sia all’evoluzione dei dazi, rendendo il contesto particolarmente sensibile. Finora il principale contributo è arrivato dal settore AI, che però, rispetto alle controparti statunitensi, presenta una qualità inferiore.

Anche l’obbligazionario è in ripresa

Per l’obbligazionario invece, la pausa di 90 giorni sui dazi ha permesso una risalita dei tassi e compressione degli spread. I rendimenti sia in Europa che negli Stati Uniti sono saliti di circa 20 punti base, mentre gli spread si sono ridotti in modo diffuso, con i segmenti a più alto beta che hanno beneficiato maggiormente di questa dinamica.

Lato banche centrali, i tagli continuano a tardare, passati da quattro tagli previsti per il 2025 a inizio maggio, a due. L’annuncio di Trump durante il “Liberation Day” aveva temporaneamente portato il mercato a prezzare fino a 4-5 tagli, ma la proroga di 90 giorni delle misure tariffarie ha riportato le aspettative a due soli interventi.

Una situazione simile in Europa; dalle stime di due tagli pieni a fine aprile, si è tornati a prezzare poco più di un taglio da parte della Bce. Dopo l’ultimo taglio avvenuto a inizio giugno, ora ci si aspetta una pausa almeno per tutta l’estate, ma le possibilità di un’ulteriore riduzione nel 2025 si riducono sempre più.