Mercati: Ftse Mib tenta rimbalzo, spread giù. Oro e petrolio avanzano. Tutto alle spalle?
Le principali Borse europee iniziano la settimana in rialzo e tentano il rimbalzo dopo il tonfo della passata ottava, iniziata con la fiammata del Vix e con il lunedì nero degli indici americani. La seduta prende il via oggi senza la guida della piazza finanziaria di Tokyo, chiusa per festività, ma con una marcia positiva grazie alle indicazioni arrivate venerdì scorso da Wall Street che ha chiuso la seduta all’insegna degli acquisti. L’indice S&P 500 e il Dow Jones hanno tuttavia registrato la peggiore settimana dal gennaio 2016. La giornata è iniziata con il Ftse 100 che sale dell’1,16%, mentre il Dax e il Cac40 avanzano rispettivamente dell’1,87% e dell’1,4 per cento.
A Piazza Affari, la settimana si apre con il Ftse Mib che guadagna l’1,22% a 22.438 punti. Intonazione positiva per il comparto bancario che ha archiviato la settimana di conti. La migliore è Banco Bpm che avanza di quasi il 2,8 per cento. Settimana scorsa la banca guidata da Giuseppe Castagna ha annunciato al mercato i conti 2017, archiviati con un risultato netto di 558 milioni di euro. Il mercato ha apprezzato soprattutto l’accelerazione sul piano di cessioni delle sofferenze. “La solida posizione patrimoniale consente un forte impulso all’azione di derisking”, afferma il gruppo. Il nuovo piano di derisking prevede infatti un aumento delle cessioni di crediti in sofferenza per circa 5 miliardi, entro il 2020 (approfondisci la notizia).
Fuori dal paniere principale, debole Mps che lascia sul terreno oltre l’1,3% dopo la pubblicazione venerdì scorso dei conti 2017. Il gruppo senese ha registrato una perdita netta di gruppo pari a 3,5 miliardi, peggio rispetto al rosso di 3,2 miliardi dell’anno precedente. In calo del 6% i ricavi complessivi che si sono attestati a 4.026 milioni di euro (approfondisci la notizia).
Sul Ftse Mib in evidenza Fiat Chrysler Automobiles (+2,20%), ma anche St (+1,4%). Deboli Terna, Atlantia e Italgas.
Sul mercato forex in ripresa anche l’euro, reduce anch’esso da una settimana debole, con il cambio euro/dollaro che è scivolato sotto la soglia di 1,23, sui minimi a quasi un mese. Il biglietto verde. Lato commodity, l’oro avanza dello 0,65% a 1.324,20 dollari l’oncia. In rialzo anche le quotazioni del petrolio, con il Wti (riferimento americano) che sale dell’1,5% a 60 dollari al barile, mentre il Brent (riferimento europeo) sale dell’1,3% a 63,6 dollari al barile.
Lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco inizia la settimana in calo e poco dopo le 9.30 cede circa il 2% a 127,6 punti base. Il rendimento del bond decennale italiano sul mercato secondario viaggia sopra quota 2% (2,043% per l’esattezza), mentre il tasso del Bund di pari scadenza è allo 0,767 per cento.
Il tutto in una settimana che si preannuncia particolarmente densa di appuntamenti sul fronte macro. In evidenza soprattutto l’inflazione statunitense e quella della zona euro, ma anche l’aggiornamento sull’andamento dell’economia della zona euro con il dato sul Pil per il quarto trimestre.