Notizie Notizie Mondo Mercati finanziari, ecco i migliori e i peggiori di febbraio

Mercati finanziari, ecco i migliori e i peggiori di febbraio

1 Marzo 2023 17:04

Dopo una partenza dell’anno sprint, i mercati azionari internazionali hanno chiuso il mese di febbraio complessivamente tornando a mostrare una certa debolezza, con l’indice Global Equities che pur mostrando un progresso del 4,7% da inizio anno, a febbraio è rallentato del -2.8%, anche se emergono ancora velocità diverse tra America ed Europa.

Europa meglio di Wall Street

Nel dettaglio, se da una parte gli indici asiatici e americani hanno mostrato performance negativa, con il CSI300 che ha chiuso febbraio con un calo del -2.1% e l’indice S&P500 un calo del -2.3%, in Europa l’andamento è rimasto ancora positivo, con l’indice EuroStoxx600 che ha realizzato un progresso del +1.9%.

Acquisti anche a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che chiude il secondo mese dell’anno sovraperformando l’indice europeo con un progresso del +3.6% vicino a quota 27.500 punti, vicino ai massimi di periodo realizzati a metà febbraio e sempre più vicino ai massimi registrati nel 2021.

In quest’ottica, gli analisti di Equita “giustificano” la sovraperformance degli indici europei nei confronti di quelli americani, grazie anche ad una composizione settoriale più favorevole per affrontare l’attuale contesto macroeconomico caratterizzato da tassi d’interesse in aumento, ma anche perché maggiormente beneficiata dalla forte riduzione del rischio “energy crunch”, con il prezzo del gas che in Europa è sceso ulteriormente anche a febbraio (-84.8% dai massimi di agosto sopra i 300 euro/MWh), mese in cui ha perso oltre il 17% mese su mese, attestandosi a quota €48/MWh, livelli più bassi da settembre 2021.

Andamento del gas TTF

Sale la volatilità, scendono le materie prime

Nell’ultimo mese di contrattazione è tornata a salire la volatilità sui mercati, con l’indice VIX, l’indice della paura, che ha chiuso febbraio con un progresso del 9% trovandosi così a 21, trovandosi però ancora lontano dal livello di allerta sopra quota 30.

Andamento dell’indice VIX

A febbraio negativa la performance delle materie prime, con il Bloomberg Commodities Index che è sceso del  -6%.

Vendite in particolare sull’oro che si è riportato a quota $1,810 l’oncia, con un calo del -6% e questo a causa dell’aumento dei tassi d’interesse reali USA (+30bps al 1.55%) e grazie al rafforzamento del dollaro americano, con il US Dollar index in progresso del +3%.

In calo anche il petrolio, con il Brent che chiude febbraio a quota $82 al barile, con un calo del -3% (-32% da giugno 2022); ma anche sul rame  a $8,800 per tonnellata).

Andamento del petrolio Brent

Sale l’obbligazionario

Per quanto riguarda i tassi, il rendimento del bund tedesco è salito di +30 punti base chiudendo al 2.6%, mentre il decennale italiano sale di +27 punti base raggiungendo il 4.43%, con uno spread BTP-Bund sostanzialmente invariato a 184 punti base.

Sul fronte dello spread, nei prossimi giorni bisognerà verificare l’impatto della decisione del Governo di bloccare la cessione dei crediti d’imposta sui bonus edilizi/superbonus, un elemento che potrebbe creare qualche elemento di incertezza sullo spread unito all’inizio del Quantitative Tightening (QT), che ricordiamo essere uno strumento di politica monetaria restrittiva utilizzato dalle banche centrali per diminuire la quantità di liquidità o offerta di moneta presente nell’economia.

Focus su tassi, inflazione e mercato del lavoro

Dopo che da inizio anno le banche centrali avevano aperto ad un atteggiamento meno aggressivo, gli ultimi dati macroeconomici, e in particolare quelli relativi all’inflazione, sono tornati a suggerire che le attuali politiche monetarie restrittive potrebbero essere necessarie per più tempo del previsto, con Bullard, il presidente della FED di St. Louis, che non ha escluso la possibilità di ricorrere ad un rialzo di 50bps nella prossima riunione della FED, contro un’aspettativa del mercato di un ultimo rialzo di 25bps, subito dopo la riunione del FOMC di inizio febbraio.

I dati sul mercato del lavoro in US sono stati decisamente più forti delle attese, con l’indice non-farm payroll che a gennaio è aumentato di 517k unità, quasi tre volte le attese, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 3.4%, minimo dal 1968.

Continua a preoccupare anche il livello di inflazione, che nelle ultime rilevazioni (in Francia, Spagna e Germania) si è dimostrata più resistente delle attese e anche questo elemento contribuisce ad aumentare le probabilità che la FED e la BCE siano forzate ad alzare i tassi e tenerli alti più di quanto inizialmente scontato dai mercati, con rischi anche sull’economia.

In tema inflazione bisogna segnalare che il tasso US Breakeven 2Y USA, il tasso che riflette la stima del mercato sull’inflazione a 2 anni, è salito al 3.1% dal 2.3% di inizio mese, ben al di sopra dell’obiettivo di inflazione della Fed del 2%.
Inoltre, altra cosa importante è che ora le aspettative del mercato indicano un probabile picco dei tassi d’interesse USA al 5.4% (implicito FED Funds rate 5.25-5.5% dall’attuale 4.5-4.75%) rispetto al 4.8% di inizio febbraio, seguito da un calo al 5.1% a gennaio 2024.

In Europa, il tasso sui depositi della BCE è attualmente al 2.5%, con un mercato che sconta un aumento fino al 3.7% entro settembre 2023. In tal senso, gli analisti di Equita avvertono che tassi reali più alti implicano tassi di sconto più elevati per la valutazione dell’equity che devono essere più che compensati da un aumento delle stime per portare ad un aumento dei corsi azionari, uno scenario che ad Equita sembra improbabile che si verifichi nel breve termine.

Rimbalzano gli indici PMI

I dati evidenziano che la domanda si sta dimostrando più resiliente a fronte dell’inasprimento monetario in atto e che i danni persistenti all’offerta causati dalla pandemia stanno limitando la moderazione dell’inflazione.

In tal senso, gli indici PMI dell’area euro e USA hanno continuato il loro rimbalzo anche a febbraio, rispettivamente a 51 e 49, e questo grazie all’allentamento dei venti contrari derivanti dalla crisi energetica EU e al miglioramento del potere d’acquisto dei consumatori dovuto al calo dell’inflazione dei mesi scorsi.

Basse probabilità di recessione

Ad oggi, la fotografia è che le probabilità di una recessione restano basse almeno nella prima metà del 2023, mentre per i mercati finanziari lo scenario ancora più probabile è quello di “soft landing” (atterraggio morbido). Tuttavia, secondo Equita “questo processo di rapido aggiustamento della politica monetaria aumenta il rischio di forte rallentamento economico non voluto da parte delle banche centrali (nella seconda metà del 2023/inizio 2024), con rischio sugli utili delle società”.

Da questo punto di vista, i settori più interest sensitive mostrano infatti già rallentamenti importanti: la domanda di mutui in USA sta registrando la più forte contrazione da almeno 30 anni (-57% anno su anno a febbraio), con i tassi attuali (>7% a 30 anni) che suggeriscono un ulteriore deterioramento.
La curva dei tassi USA 10Y-2Y resta fortemente invertita, continuando a segnalare un’alta probabilità di recessione in arrivo. “La nostra conclusione è che nel breve i rischi siano orientati verso una maggiore azione da parte delle banche centrali che potrebbe impattare l’economia e gli utili societari, e quindi preferiamo mantenere un posizionamento neutrale sull’azionario privilegiando i titoli di qualità rispetto ai ciclici”, commentano gli analisti di Equita.

Altri elementi che hanno contribuito a migliorare il quadro di breve periodo sono rappresentati dalle riaperture in Cina, oltre che la già citata attenuazione delle preoccupazioni legate alla crisi energetica.

I settori migliori del Ftse Italia

Nella tabella sottostante vediamo le performance dei settori del Ftse Mib sia in forma assoluta che relativa a quanto realizzato dall’indice Ftse Italia All-Share

I Migliori di Piazza Affari

Titoli che hanno ottenuto le performance migliori nel mese di febbraio

I peggiori di Piazza Affari

Titoli che hanno ottenuto le performance peggiori a febbraio