Mercati europei affossati da spettro reflazione negli Usa. Saipem e Total bloccate da resistenze chiave
Giornata in rosso per Piazza Affari e le Borse europee. A pesare sui mercati è lo spettro reflazione negli Stati Uniti, in scia a un nuovo balzo dei rendimenti obbligazionari, che fa temere una revisione della politica monetaria della Fed prima del previsto. Non solo. Questo movimento sull’obbligazionario potrebbe portare gli investitori a uscire dall’azionario e a puntare sui bond, oltre a colpire, come sta accadendo, i titoli growth del settore hi-tech. A dispetto delle rassicurazioni del numero uno della Federal Reserve Jerome Powell, che sia al Senato che alla Camera ha smorzato i timori su un brusco rialzo dell’inflazione, i tassi sui titoli di stato americani continuano a salire. Ieri i tassi dei Treasuries decennali Usa hanno superato nell’arco di poche ore la soglia dell’1,45% schizzando anche oltre l’1,6%, all’1,614%, al record dal 14 febbraio del 2020, con un movimento che alcuni trader hanno chiamato ‘flash move’. I rendimenti hanno poi ritracciato chiudendo comunque ai massimi in un anno all’1,51%, in rialzo di 12 punti base circa nella sessione. I tassi a 30 anni sono balzati al 2,286%.
Saipem: primi segnali di cedimento
Il quadro grafico di Saipem è in miglioramento anche se sta iniziando a manifestare i primi segnali di debolezza. Il rimbalzo avviato da area 2 euro, dove passa anche la media mobile 200 periodi, ha portato il titolo nei pressi dei 2,67 euro, livello di resistenza che è stato più volte testato ma mai superato. Saipem ormai scarico, come si può vedere da RSI che scende al livello di equilibrio, è scivolato sul supporto a 2,42 euro. La conferma della rottura di tale livello in chiusura confermerebbe la fase di debolezza con target 2,2 e 2 euro. Al rialzo, invece, si dovrà attendere almeno il superamento di 2,67 euro per avere una conferma di forza in tale direzione. I target successivi si collocano a 2,82 e 3 euro. Il ritorno sopra tale livello migliorerebbe il sentiment di mercato sul titolo.
Per chi volesse operare Long a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Long UniCredit ISIN DE000HV4J4M9 con leva 5 volte e strike a 2,018787 euro, oppure ISIN DE000HV4K974 con leva 10 volte e strike 2,204005 euro.
Per chi volesse operare Short a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Short UniCredit ISIN DE000HV4JJH4 con leva 6 volte e strike a 2,778681 euro.
Total: bloccata dalla resistenza a 40 euro
Total sta attraversando una fase cruciale dal punto di vista grafico. Il rimbalzo avviato dal supporto in area 34 euro, dove passa anche la media mobile 200 periodi, ha portato il titolo nei pressi della resistenza a 40 euro. Questo livello rappresenta uno spartiacque importante per Total che, se superato con elevata volatilità e volumi, potrebbe confermare il sentiment di mercato positivo sul titolo. In tal caso, probabile graduale risalita verso 43,67 euro. Al contrario, invece, il primo supporto da tenere monitorato si colloca a 37 euro, area di prezzo dove passa anche la trend line rialzista di breve periodo costruita sui minimi di ottobre e febbraio. La rottura di questa fascia di supporto potrebbe innescare accelerazioni al ribasso verso 34 e 31,51 euro. Un ritorno sotto quest’ultimo livello potrebbe compromettere il quadro grafico del titolo.
Per chi volesse operare Long a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Long UniCredit ISIN DE000HV4JPQ2 con leva 6 volte e strike a 6,01 euro, oppure ISIN DE000HV4KSN1 con leva 10 volte e strike 10,25 euro.
Per chi volesse operare Short a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Short UniCredit ISIN DE000HV4J4Q0 con leva 8 volte e strike a 8,64 euro.