Mercati brindano a bilancio Banco BPM, titolo +9%. AD Castagna parla di Anima e Unipol
I mercati apprezzano i conti trimestrali di Banco BPM, premiando il titolo con un’ondata di buy. L’azione si conferma la migliore dei titoli scambiati sul Ftse Mib, volando +8,9% a 2,864 ruto.
Relativo ai primi tre mesi dell’anno, il bilancio ha messo in evidenza utili per 117 milioni. Nella nota diffusa dalla banca nata dalla fusione tra BP e BPM, si legge che il risultato della gestione operativa è stato di 438 milioni, in crescita del 19,4% su base annua e che i crediti deteriorati netti sono scesi di 2,2 miliardi, l’incidenza sul totale degli impieghi in flessione al 13,6%. La copertura dei crediti deteriorati lordi è salita in una anno al 50%.
Numeri positivi anche per i coefficienti patrimoniali, con il Cet 1 pro-forma all’11,7%, quello phased-in all’11,%.
Nella conference call con gli analisti, il numero uno Giuseppe Castagna ha affrontato diverse questioni. Riguardo a come si evolverà in futuro la partnership nel risparmio gestito con Anima, dove Bpm è il maggiore azionista e Poste Italiane è al 10,3%, Castagna ha affermato che “vogliamo capire se questo progetto con Poste Italiane andrà avanti e se c’è la volontà di Poste, anche perchè Poste ha recentemente rinnovato il management”.
Castagna ha poi ricordato che sul risparmio gestito “abbiamo non solo Anima ma anche Gestielle (controllata totalitariamente) che va benissimo. Siamo in tutte e due, difficile pensare che restiamo così. Potremmo metterle insieme, oppure pensare alla cessione di una delle due, qualche indicazione credo potrebbe arrivare entro giugno”.
Su come andrà a finire joint venture sul bancassurance tra Banco Bpm e Unipol “decideremo entro giugno. I rapporti con Cimbri sono eccellenti”, ha detto Castagna. “Nel caso l’accordo non fosse rinnovato avvieremo un beauty contest per ricevere manifestazioni di interesse, a partire dai nostri partner che sono già interessati”. Per ora “posso solo dire che abbiamo una scadenza a fine anno e una put da esercitare entro giugno. La put è iscritta con un valore contabile di 300 milioni, ma poi va negoziata per determinarne il valore di mercato. Certo noi saremmo contenti se Unipol ci fosse anche in futuro”.
Ieri, nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, l’AD di Unipol, Carlo Cimbri ha affermato che “non ci sono ancora le condizioni, al momento, per prolungare gli accordi” con il Banco Bpm sulla bancassurance. Per la loro estensione, ha ricordato, c’è tempo fino alla fine di giugno.
“Allo stato non ci sono elementi che facciano ipotizzare una possibile proroga. Continueremo a discutere ma non ci sono i presupposti per proseguire, considerato che Banco Bpm ha altre priorità legate alla fusione”. La bancassurance “per come abbiamo imparato a conoscerla fino ad oggi non ha più senso. Il canale bancario resta un canale interessante ma va rivisto il modello”. Cimbri ha comunque affermato che “tutto può succedere”.
Intanto il Cda di banco BPM, sentito il collegio sindacale, ha deliberato di limitare parzialmente il rimborso delle azioni in relazione alle quali è stato esercitato il diritto di recesso in seguito alla fusione tra Banco Popolare e Bpm.
In particolare, il Cda di Banco BPM ha preso atto che, all’esito dell’offerta in opzione e prelazione ai soci e azionisti di Banco Popolare e di Bpm nonché dell’offerta in borsa, sono residuate 65.289.263 azioni oggetto di recesso per un controvalore complessivo di circa 205.626.175 euro, ha deliberato di limitare il rimborso delle azioni residue a 14.571.850,27 euro da utilizzarsi per acquistare una parte di tali azioni. Il parziale rimborso è subordinato al rilascio delle autorizzazioni di vigilanza.