Mercati: Borse europee deboli, Milano compresa. Dollaro resta “sorvegliato speciale”, attesa per dati lavoro Usa
L’ultima seduta della settimana vede le principali Borse europee muoversi in ribasso, nel giorno in cui verranno comunicati i dati sul mercato del lavoro americano per il mese di gennaio. Gli investitori non perdono di vista le numerose trimestrali che sono arrivate nella notte dagli Stati Uniti, con la tecnologia in primissimo piano con i conti di Apple, Amazon e Google (approfondisci la notizia qui). Quando è trascorsa quasi un’ora dall’avvio delle contrattazioni nel Vecchio continente, il Dax si muove sotto la soglia di 13mila punti e registra un ribasso di circa l’1,03%, mentre il listino parigino Cac40 cede lo 0,79% e l’indice britannico Ftse 100 lascia sul terreno lo 0,14 per cento.
Intonazione ribassista anche per Piazza Affari, che ieri in chiusura era riuscita a strappare un segno positivo (+0,15% a 23.541,46 punti). A Milano, il Ftse Mib si allinea alla quindi debolezza dei listini europei e in questo momento segna un -0,63% a 23.393 punti. In testa al Ftse Mib, con un rialzo di circa l’1,5%, c’è Bper seguita da Mediobanca (+0,8%) in scia all’annuncio che la Banca centrale europea ha autorizzato l’adozione dei propri sistemi interni di risk management ai fini della misurazione dei requisiti patrimoniali relativi al rischio di credito sul segmento corporate. Questo, spiega la società, “consentirà di rafforzare la già elevata solidità patrimoniale del gruppo e favorirà una più robusta crescita secondo gli obiettivi del Piano triennale”. Bene Saipem sostenuta dal rialzo delle quotazioni del petrolio.
Debolezza sui titoli della galassia Agnelli, che ieri erano finiti sotto i riflettori per diversi annunci (tra i quali i conti e la nuova guidance al 2022 di Ferrari). Male Cnh, tra i peggiori titoli del listino con un ribasso di circa l’1,6%. Soffre anche Ferrari (-0,8%) dopo l’exploit della vigilia in scia ai conti record 2017 e si muove in leggero calo anche FCA (-0,12% a 19,21 euro) che a gennaio ha riportato immatricolazioni di auto in Italia in rialzo dello 0,5%, con una quota di mercato salita al 28,64% rispetto al 26,49% di dicembre. Il mercato in generale ha segnato un rialzo del 3,36% annuo.
Anche sul fronte valutario prevale l’incertezza con il cambio euro/dollaro si che muove in area 1,25 (in questo momento cross valuta unica/biglietto verde cede lo 0,16% a 1,2494). Ieri, ricorda l’ufficio studi di Mps Capital Services, “ha tenuto ancora una volta banco il dollaro Usa che è tornato a deprezzarsi nonostante l’incremento del differenziale dei tassi Treasury-Bund. Secondo gli esperti alla base del movimento rialzista dell’euro/dollaro, un rumors di Bloomberg uscito nel pomeriggio secondo il quale alcuni membri Bce richiederebbero una quantificazione più precisa del “well past” a cui la Bce si riferisce quando dice che i tassi rimarranno fermi “ben oltre” la fine del QE.
Focus su non farm payrolls
Come ogni primo venerdì del mese l’appuntamento macro più importante della giornata è con i dati del mercato del lavoro Usa. Le non farm payrolls di gennaio dovrebbero evidenziare un’accelerazione della creazione di posti di lavoro a +180 mila unità dopo le +148 mila di dicembre. Il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 4,1%.