Notizie Notizie Italia Maxi downgrade Pil Italia da Istat. Confindustria, Boccia: rischio manovra da 32 mld. Il decalogo pro-crescita e anti-spread

Maxi downgrade Pil Italia da Istat. Confindustria, Boccia: rischio manovra da 32 mld. Il decalogo pro-crescita e anti-spread

22 Maggio 2019 12:12

I moniti al governo M5S-Lega, che viene accusato anche di presentismo e di basare la propria popolarità sui like che si affollano sui social, non mancano: ma Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria, va oltre e presenta un decalogo per rilanciare la crescita e combattere lo spread. In occasione dell’Assemblea annuale dell’associazione degli industriali, al cospetto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Giuseppe Conte, Boccia parla anche della prossima legge di bilancio che sarà varata in autunno per il 2020: una manovra, afferma, che comporterà scelte né “semplici o indolori”, e che, se si dovessero seguire le regole europee, dovrebbe ammontare a 32 miliardi di euro. Tra l’altro, in questo contesto, “non è ancora chiaro come evitare l’aumento dell’Iva e introdurre la flat tax “, a fronte della necessità di “attirare l’attenzione sullo stato del debito pubblico, che non è migliorato neanche nei recenti anni buoni della crescita”.

Crescita tra l’altro non pervenuta o, nel migliore dei casi, zoppicante, quella attesa per l’Italia, se si considera che proprio oggi l’Istat ha annunciato un maxi downgrade sulle sue previsioni economiche: l’espansione italiana attesa è pari a +0,3%, meglio in realtà del +0,2% su cui punta il governo M5S-Lega nel Def e sicuramente meglio dello zero stimato dagli economisti dell’ Ocse (che almeno non prevedono più una recessione per l’intero 2019).

Ma la revisione al ribasso è pesante, visto che in precedenza l’Istat aveva reso noto di prevedere una crescita di ben +1,3%.

Una “forte revisione” rispetto ai dati rilasciati a novembre, spiega l’Istituto, sottolineando  il “deciso rallentamento” a confronto con l’anno precedente (+0,9%).

Boccia presenta in ogni modo un patto per la crescita con governo e opposizione, che possa scongiurare il rischio di un autunno freddissimo per l’economia italiana.

“Oggi Confindustria propone al governo del Paese e alle opposizioni di collaborare tutti insieme per impostare una politica economica basata su realismo e pragmatismo, guidata dalla visione. Pragmatismo nelle scelte, non ideologiche, ma di buon senso e visione prospettica. Possiamo evitare un autunno freddissimo per la nostra economia se costruiamo un programma serrato che faccia radicalmente mutare la percezione sull’immobilità dell’Italia e che ci permetta di affrontare il confronto con i partner europei sul bilancio e sul debito da pari a pari, forti di un progetto credibile e concreto”.

Un progetto che “sia un vero e proprio atto di generosità da dedicare ai ragazzi che vogliono e hanno diritto di vivere e lavorare in Italia per il futuro di tutti noi”. Perchè “in una società complessa, nè governo, nè imprese sono autosufficienti. Da soli possiamo fare tanto, ma da soli non ce la faremo”.

Boccia presenta decalogo anti-spread

In merito al decalogo pro-crescita e anti-spread, le 10 azioni auspicate da Confindustria sono le seguenti:

  • Primo passo da compiere è puntare “con decisione” alla riduzione del costo del lavoro, focalizzando le risorse sull’occupazione a tempo indeterminato.
  • Secondo punto è realizzare “un piano shock” per grandi infrastrutture e piccole opere destinate a mettere in sicurezza ponti, scuole e ammodernare strade. A patto però che le modalità di erogazione siano “snelle” e i tempi “rapidi”.
  • Terzo punto: aprire la Pubblica Amministrazione, “iniziando a valorizzare i nostri talenti”, con un piano straordinario di dieci mila assunzioni di giovani qualificati.
  • Quarta iniziativa da intraprendere è tagliare i tempi della Giustizia.
  • Quinto passaggio è lavorare con la Cassa Depositi e Prestiti per consentire alle Pubbliche Amministrazioni di pagare i debiti verso le imprese.
  • Sesta azione è avviare una spending review di legislatura con meccanismi premiali per i funzionari che generano efficienza. Una spending review “non destinata solo a operare tagli e a reperire risorse, ma a migliorare la qualità della spesa”.
  • Settimo punto: una maggiore compartecipazione alla spesa pubblica “per le classi più abbienti”, cominciando da sanità, scuola e trasporto pubblico locale, per finanziare una generale riduzione del carico fiscale.
  • Ottava indicazione è quella di rendere strutturale il credito imposta per gli investimenti al Sud. “Andiamo in Europa, uniti come governo nazionale e Regioni, a proporre meccanismi virtuosi di spesa”, è l’idea di Boccia.
  • Nono intervento è eliminare il dumping contrattuale con una legge sulla rappresentanza per “individuare con certezza quale sia il contratto collettivo da prendere a riferimento per la retribuzione giusta”.
  • Decima mossa presente nel decalogo: creare meccanismi “ancora più efficaci” di contrasto all’evasione fiscale, incentivando l’uso della moneta elettronica.

Tra l’altro, nel discorso proferito in occasione dell’assemblea annuale, Spagna e Francia vengono citati anche come esempi, da Boccia, o meglio come target in termini di spread e di crescita.

“Se il rendimento dei titoli di Stato italiani si abbassasse al livello spagnolo (che oscilla a un valore inferiore di 150 punti base in meno) “già il prossimo anno si potrebbero risparmiare 5 miliardi di euro in spesa per interessi”.

Allo stesso tempo, sottolinea, se la crescita del Pil raggiungesse il livello francese “il debito pubblico scenderebbe automaticamente. Tassi spagnoli e crescita francese sono obiettivi a portata di mano per la prossima manovra”.