Notizie Notizie Mondo Marc Faber: incremento dei tassi negli Stati Uniti? Macché, è in arrivo il QE4

Marc Faber: incremento dei tassi negli Stati Uniti? Macché, è in arrivo il QE4

5 Giugno 2015 10:55

Mentre i mercati iniziano a fare i conti con la tempistica del primo incremento dei tassi negli Stati Uniti, c’è chi, non a caso soprannominato Dr. Doom, arriva a pronosticare il quarto piano di allentamento quantitativo (il Quantitative Easing 4). “Quando guardo al settore finanziario mi sento sul Titanic”, ha detto Marc Faber, autore della newsletter di culto “The Gloom, Boom & Doom”, nel corso di un’intervista. Come sulla nave che nel 1912 si scontrò con un iceberg, è arrivato il momento “di cercare una scialuppa di salvataggio e una scala perché penso che il sistema finanziario sia destinato ad implodere”.

Secondo Faber, noto ai più per il suo inguaribile pessimismo sull’andamento dei mercati, a livello globale “non ci sono stati molti miglioramenti a livello economico”. Per l’uomo d’affari elvetico uno dei maggiori problemi è rappresentato dal fatto che vivere nelle grandi città è diventato insostenibile e questo finisce per penalizzare in consumi. “I prezzi sono saliti troppo in molte città statunitensi ed europee e non sono più sostenibili […], le persone devono spendere soldi ma non riescono ad uscire spesso”.

In un contesto simile il consiglio per gli investitori è di non preoccuparsi in vista dell’incremento dei tassi negli Stati Uniti, perché la Federal Reserve si troverà costretta a lanciare un nuovo QE, il quarto. “Si, penso di si”, ha risposto Faber alla domanda se è in arrivo il QE4. Ma non solo la Fed, “tutte le banche centrali sono talmente invischiate nel fango che, a mio avviso, continueranno ad acquistare asset”.

A livello operativo il Dr. Doom ha detto di aver recentemente comprato trentennali a stelle e strisce, “visto che ritengo siano in ipervenduto” e, in linea con il pessimismo sull’outlook economico, “credo che il mercato dei Treasury potrebbe far registrare un nuovo rally”. Non solo bond, “ma anche commodity, metalli preziosi”.

Fmi: la Fed deve rinviare il rialzo dei tassi
Nel rapporto annuale sull’economia statunitense, diffuso ieri, il Fondo monetario internazionale ha ridotto dal 3,1 al 2,5 per cento la stima sulla crescita della prima economia nel 2015. A pesare sulla ripresa a stelle e strisce sarà la forza del dollaro, definito “moderatamente sopravvalutato”. In questo contesto l’istituto guidato da Christine Lagarde ha esortato la banca centrale americana a posticipare il timing del primo rialzo dei tassi fino al primo semestre 2016. “Il Fomc (il braccio operativo della Fed, ndr) dovrebbe rinviare il suo primo aumento dei tassi fino a quando ci saranno maggiori rialzi a livello di stipendio o di inflazione rispetto a quelli attualmente evidenti”, si legge nel rapporto.