Notizie Notizie Italia Manovra: sottosegretario economia Bitonci rilancia mini flat tax al 5%. La platea dei beneficiari

Manovra: sottosegretario economia Bitonci rilancia mini flat tax al 5%. La platea dei beneficiari

17 Settembre 2018 09:34

Due regimi semplificati per la flat tax nella prossima manovra: lo ha detto, in un’intervista rilascia all’agenzia di stampa AdnKronos, il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci: “La prima aliquota al 15% potrebbe riguardare chi ha ricavi fino a 65mila euro, senza contabilità e Iva” mentre si pensa “a un 5% in più, quindi flat al 20%, fino al tetto da 100mila euro di redditi”. Ma, afferma Bitonci, tra le novità possibili anche mini flat tax con un’aliquota al 5%, per tre-cinque anni, per le start up di giovani under 35, con ricavi fino a 65mila euro.

Altre indiscrezioni sono arrivate nel fine settimana sulla forma che prenderà la manovra. Stando a quanto riporta l’Ansa sulla base di alcune fonti al dossier, il valore complessivo della legge di bilancio dovrebbe essere compreso tra 28 e 30 miliardi.

Tra i rumor, anche quello secondo cui l’esecutivo potrebbe decidere di rimandare all’anno prossimo il taglio dell’Irpef.

AdnKronos riporta che, in merito all’opzione di abbassare l’Irpef dal 23% al 22%, un invito alla cautela sarebbe arrivato dai commercialisti: in base ai calcoli del Consiglio della categoria il taglio costerebbe intorno ai 4 miliardi con un vantaggio economico per il contribuente tra i 7 e i 12,5 euro al mese. Un gioco che non varrebbe la candela e che potrebbe a questo punto essere rimandato al 2020.

La priorità verrebbe data, nel 2019, alle imprese,  insieme a un assist a favore delle famiglie che dovrebbe rafforzarsi soprattutto nel 2020.

I due interventi chiave della manovra economica, si apprende dalle indiscrezioni dell’Ansa, sarebbero la flat tax per i piccoli e la ‘super-Ires’, ridotta al 15% per gli utili reinvestiti in azienda.

“Dei circa 28-30 miliardi della manovra, 12,4 sarebbero necessari per sminare le clausole sull’Iva e altri 16 miliardi (non i 10 circolati nelle scorse settimane) per l’attuazione delle misure chiave per i due partiti di maggioranza. Con la sua dote da 8 miliardi la Lega punterebbe a finanziare il pacchetto fisco (senza Irpef) e le pensioni, il M5S l’avvio del reddito di cittadinanza , compresa la pensione di cittadinanza”.

Sul capitolo pensioni, Adnkronos scrive che lo smantellamento graduale della riforma Fronero avverrebbe attraverso la riduzione dell’età di pensionamento, attraverso il lancio di quota 100: il vicepremier Salvini punta a 62 anni di età e 38 di contributi, mentre al Tesoro si lavora su 64 anni e 36 di contributi.

“La seconda misura consiste nell’allineamento graduale dell’assegno dei pensionati indigenti (in totale 4,5 milioni) a quota 780 euro mensili, valore appunto che l’Istat considera come soglia di povertà. Per avviare l’intervento si ragiona sul taglio delle pensioni d’oro, quelle superiori ai 4mila euro non giustificati dai versamenti contributivi, che porterebbero però una cifra esigua, circa qualche centinaio di milioni di euro”.

La nuova legge di Bilancio dovrebbe inoltre contenere una riedizione del piano Industria 4.0 estendendo gli incentivi all’innovazione alle pmi.

Questione spinosa è anche la possibilità di dare un taglio alle 799 agevolazioni-detrazioni fiscali, pari nel 2016 a 313 miliardi di euro. Ma si tratterebbe di una misura impopolare.

Intanto, il sottosegretario Bitonci ha affrontato anche la questione dei risparmiatori vittime delle crisi bancarie. Per loro, ha detto, “vogliamo stanziare una somma non inferiore a 5 volte quella che ha messo il Pd. Loro hanno messo 100 milioni, noi vogliamo metterci mezzo miliardo con soluzioni che accelerino il pagamento ai soggetti truffati”.

Bitonci ha parlato anche della possibilità che la manovra venga accompagnata da un decreto fisco collegato, con un dl che comprenderebbe la pace fiscale “con un tetto di 1 milione a contribuente” e la nuova voluntary disclosure. Il sottosegretario ha infine fatto riferimento a “una sorta di transazione fiscale” che preveda la completa attuazione del concordato con adesione e che tenga conto della situazione patrimoniale e reddituale del contribuente.