Notizie Notizie Italia Draghi, dopo Salvini anche l’affondo di Paolo Savona: “Ha poteri che non avevamo previsto”

Draghi, dopo Salvini anche l’affondo di Paolo Savona: “Ha poteri che non avevamo previsto”

Pubblicato 16 Settembre 2018 Aggiornato 17 Settembre 2018 11:10

Lo scontro governo-Draghi si intensifica con le dichiarazioni di Paolo Savona.

La polemica contro il numero uno della Bce è scoppiata dopo la conferenza stampa dello scorso giovedì, in cui più di un messaggio è stato inviato all’Italia. Nonostante non sia mancata una nota di rassicurazione – nel momento in cui il banchiere ha espresso una cauta fiducia nella legge di bilancio, a seguito delle dichiarazioni più soft di diversi esponenti del governo – il monito all’esecutivo M5S-Lega è stato chiaro: Roma “passi dalle parole ai fatti” e, “le parole del governo hanno fatto danni“, riferendosi al rialzo dei tassi e dello spread.

Dopo l’altolà del vicepremier Matteo Salvini, è arrivato così anche il rimprovero di Paolo Savona, ministro per gli Affari europei.

“Draghi si è procurato dei poteri che non avevamo previsto. Fa interventi sui cambi di cui sappiamo molto poco – ha detto il ministro che ha fatto parlare molto di sé nei giorni concitati della formazione del governo, quando la proposta della Lega di dare a lui le redini del dicastero dell’Economia, si era scontrata con il no del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, scatenando una crisi istituzionale che aveva riportato sulla scena uno sfrenato attacco speculativo contro gli asset italiani (il tutto si è poi risolto affidando a Paolo Savona un altro dicastero, quello appunto degli Affari europei, e con la nomina di Giovanni Tria a ministro dell’economia).

Intervenendo al festival Proxima di Torino organizzato da Sinistra Italiana-Leu, Savona ha continuato:

“La mia proposta è che questi poteri vengano messi nello Statuto, in modo che poteri e responsabilità coincidano”.

Se l’attacco del governo gialloverde contro Mario Draghi si è rafforzato, il botta e risposta con il commissario al Bilancio Ue Gunther Oettinger, ha fatto invece una pausa.

“Ieri ho incontrato Oettinger, che forse è quello che aveva più duramente attaccato l’Italia. Abbiamo discusso per un’ora, ci siamo intesi -ha detto Savona – Gli ho detto che lui deve rispondere alla Commissione, io al Parlamento che mi ha approvato, dobbiamo cercare qual è il punto di appoggio sul piano pluriennale europeo. Quello che io vedo in privato, come accade all’interno del mio governo, e quello che leggo non coincidono”.

Soprattutto, Paolo Savona si è spogliato ancora delle vesti che gli avevano appioppato la definizione di euroscettico e antieuro.

“L’Europa è utile al nostro Paese, l’euro è una parte indispensabile – ha ribadito per l’ennesima volta – Solo che a mio avviso la costruzione non è perfetta. Possiamo giustificare le imperfezioni del 1992, ma non quelle del 2018, 2019 e cammin facendo”.

E ancora, a proposito delle continue polemiche sull’Italia, culminate nei giorni scorsi con i commenti rilasciati dal commissario Ue agli Affari finanziari, il francese Pierre Moscovici , l’appello del ministro è stato chiaro:

“Ognuno si assuma la responsabilità di quello che dice e delle proprie azioni. Io personalmente opero attraverso documenti ufficiali, un minimo di interviste perché non posso sottrarmi completamente. Questo è il mio punto di vista. Mi tengo fuori dalle polemiche di solito legate al fatto che ciascuno ha problemi di equilibri politici interni nel proprio Paese”.