Manovra M5S-Lega accerchiata da Mattarella, Fmi e anche Fed

Manovra M5S-Lega accerchiata da Sergio Mattarella, Fondo Monetario Internazionale, e ora anche da Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve.
Nelle ultime ore, l’ennesima carrellata di critiche e moniti contro l’esecutivo giallo-verde è arrivata da più fronti. Intanto, già nel pomeriggio di ieri, in occasione dell’incontro, al Quirinale, con i Magistrati di nuova nomina della Corte dei Conti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato come sia stata la stessa Corte Costituzionale a ricordare che il bilancio dello Stato è un bene pubblico e, in quanto tale, da tutelare.
Così Sergio Mattarella, che ha ricordato anche l’introduzione del pareggio di bilancio all’interno della Costituzione:
“Dopo la revisione costituzionale del 2012 e la modifica dell’art. 81 della Costituzione, l’equilibrio di bilancio, osserva la Corte costituzionale, implica “in prospettiva dinamica la continua ricerca di un armonico e simmetrico bilanciamento tra risorse disponibili e spese necessarie per il perseguimento delle finalità pubbliche”. Ancora, “l’esercizio di bilancio ha a che fare con il pieno dispiegarsi dei diritti delle persone, la sana gestione con la tutela della solidarietà intergenerazionale”.
Mattarella ha aggiunto che la “Corte costituzionale ha ricordato che ‘il bilancio è un “bene pubblico’, nel senso che è funzionale a sintetizzare e rendere certe le scelte dell’ente pubblico, sia in ordine all’acquisizione delle entrate, sia alla individuazione degli interventi attuativi delle politiche pubbliche”.
E’ dunque “evidente come, senza finanze pubbliche solide e stabili, non risulti possibile tutelare i diritti sociali in modo efficace e duraturo, assicurando l’indispensabile criterio dell’equità intergenerazionale”.
Un monito al governo Conte per la manovra M5S-Lega è arrivato anche dal Fondo Monetario Internazionale, sotto forma di un documento che l’istituzione di Washington ha preparato in vista dell’imminente riunione del G20, che si svolgerà a Buenos Aires, e verso cui alta è l’attenzione degli operatori, soprattutto in vista dell’incontro tra il presidente americano Donald Trump e l’omologo cinese Xi Jinping.
Nel documento, l’Fmi ha detto chiaramente che l’Italia deve fare più sforzi nel percorso di risanamento dei conti pubblici, indicando anche il pericolo spread, e sottolineando come in Eurozona siano rallentate soprattutto le economie di Italia e Germania.
“Gli spread sono aumentati in alcuni paesi, inclusa l’Italia, dove i timori per il debito pubblico e gli slittamenti nelle politiche potrebbero innescare ulteriori reazioni negative del mercato”.
Di queste reazioni negative di mercato ha parlato anche Jerome Powell, timoniere della Federal Reserve.
In un discorso proferito all’Economic Club of New York, Powell ha detto che l’Italia e le trattative con Bruxelles sulla manovra M5S-Lega fanno parte delle “fonti di rischio che possono innescare situazioni di stress in qualsiasi momento” sui mercati e sull’economia globale. La prova di come l’Italia stia spaventando anche gli Stati Uniti.
Intanto le trattative tra Roma e Bruxelles vanno avanti, per scongiurare sia l’avvio di una procedura di infrazione che le conseguenti sanzioni: Valdis Dombrovskis, numero due della Commissione Ue, considera tuttavia inaccettabile anche il taglio del target sul deficit-Pil dal 2,4% attuale al 2,2%.
A tal proposito, stando a indiscrezioni stampa il premier Giuseppe Conte ritiene che un accordo possa essere trovato con una ulteriore discesa al 2,1%.