Notizie Notizie Italia Manovra 2020, Commissione Ue più magnanime. Ma una lettera a Roma ci sarà

Manovra 2020, Commissione Ue più magnanime. Ma una lettera a Roma ci sarà

17 Ottobre 2019 11:16

Manovra 2020: quale sarà il verdetto della Commissione europea? Ora che la Lega non è più al governo, soppiantata dai pro-euro e pro-Unione europea del Pd e di Italia Viva, sicuramente l’Italia piace di più agli eurocrati di Bruxelles. Ma il sì è scontato?

Il dossier viene affrontato da un articolo de La Repubblica, che conferma che la volontà europea di dare il via libera alla manovra 2020 dell’esecutivo giallorosso c’è. Ma che sottolinea, anche, che è pur vero che la Commissione non conosce ancora i dettagli di tutte le “misure approvate dal governo”: ciò implica che c’è un iter da seguire che, secondo il quotidiano, di certo non esclude la classica lettera recapitata a Roma e firmata Ue. l

La lettera potrebbe contenere “una serie di richieste di informazioni sulle coperture della manovra indicando che fino a quando non saranno chiarite l’Italia sarà collocata tra i Paesi seriamente a rischio di non rispettare le regole Ue sui conti pubblici”. E “i vertici Ue stanno riflettendo se inviarla già nei prossimi giorni o aspettare novembre”.

La differenza rispetto alla manovra 2019 targata M5S-Lega è comunque notevole. A Bruxelles “si respira ottimismo sui conti italiani. Tanto che l’eventualità di mandare una lettera a Roma viene vissuta quasi come un “atto dovuto”, come già avvenuto in passato. D’altra parte il 2,2% di deficit presentato dal ministro Roberto Gualtieri è fuori dai parametri e sarebbe accettabile solo grazie a una flessibilità di 14 miliardi che l’Europa appare intenzionata a concedere. Ma per farlo deve essere certa delle coperture di alcune misure”.

La Repubblica ricorda che la Commissione europea “può bocciare la manovra entro il 30 ottobre. In caso contrario, darà un giudizio con eventuali richieste di modifiche entro fine novembre”.

Il verdetto, in ogni caso – viene fatto notare – arriverà per l’ennesima volta dal presidente (uscente) Jean-Claude Juncker, dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e dal Commissario all’Economia Pierre Moscovici, anche lui uscente.

Come ha detto chiaramente lo stesso Commissario designato a prendere il suo posto, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, la nuova commissione capitanata da Ursula von der Leyen è destinata infatti a slittare, e indiscrezioni parlano di un suo insediamento che potrebbe essere rimandato di un mese, al primo dicembre.

Il quotidiano sottolinea che “al momento appare comunque certo che l’eventuale lettera non porterà a una bocciatura della manovra il 30 ottobre e nemmeno a una immediata richiesta di modifiche”. E questo perchè l’Italia del governo Conte bis che ha come titolare del Tesoro Roberto Gualtieri, indubbiamente piace.

Dal canto suo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha promosso la manovra 2020 definendola, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, “una manovra coraggiosa, nel segno della crescita pur avendo risorse limitate”.

“Solo chi non l’ha letta – ha aggiunto il premier – può definirla pallida. E spinge l’Italia nel futuro.
Abbassiamo le tasse e con il cuneo fiscale diamo più soldi in busta paga ai lavoratori, circa 500 euro l’anno a persona. Eliminiamo il super ticket. Ci sono 600 milioni in più per le famiglie, asili nido gratuiti e 100 milioni in più per i disabili. E poi c’è la madre di tutte le battaglie: la lotta all’evasione fiscale, che rappresenta un cambio di passo mai visto prima. E tutto questo senza aumentare l’Iva e non toccando quota 100″.

Tra l’altro, intervenendo agli Stati generali della transizione energetica, Conte ha sottolineato stamattina che il governo M5S-PD sta “promuovendo a livello europeo la possibilità di scorporare dal calcolo del deficit pubblico gli investimenti verdi finanziati con ‘green bonds’. Si tratterebbe di una risposta autenticamente europea al rallentamento economico che ci affligge e una opportunità per sostenere la crescita effettiva”.

“Quando ragiono di green new deal – ha precisato – sollecito tutte le componenti a un patto per un uso sostenibile delle risorse naturali, per favorire la transizione verso le fonti rinnovabili, per la digitalizzazione e l’integrazione dei sistemi”.

Ancora, Conte ha ricordato che, nella manovra 2020 “abbiamo costituito un fondo che parte da una dotazione di 2,5 miliardi per contribuire con garanzia, debito e capitale di rischio alla realizzazione di investimenti privati per favorire l’aumento della quota di energia da fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana. E’ una prima concreta misura per il Green New Deal”.

Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, in una lunga intervista al Sole 24 Ore, ha descritto i capisaldi della manovra 2020. Capisaldi che includono in realtà misure anche piuttosto impopolari, come la stretta al contante con il piano Italia Cashless, l’aumento della cedolare secca, la fissazione di una soglia oltre la quale azzerare le detrazioni del 19%.

Il numero uno del Mef ha definito tuttavia la manovra 2020 come una manovra concepita per ridurre le tasse e per continuare a farlo, gestendo anche il dopo Quota 100:

“Ora vogliamo avviare una serie di cantieri, realizzare un’ambiziosa riforma fiscale, aprire un tavolo sulle pensioni per gestire il «dopo Quota 100», avviare una nuova commissione sulla spending review, e dare un forte impulso per sbloccare gli investimenti che già sono in bilancio”.

Sul tema risorse, Gualtieri ha rilevato l’importanza dello spread che -ha fatto notare – è sceso anche sotto la soglia di 130 punti base, al minimo dal 2018.