Notizie Notizie Mondo Mancata crescita, inflazione, Brexit e Cina sono le quattro sfide dell’economia mondiale

Mancata crescita, inflazione, Brexit e Cina sono le quattro sfide dell’economia mondiale

26 Maggio 2016 12:51
 

 
Il rallentamento dell’economia globale, e le eventuali misure necessarie per sostenere un’azione coordinata a favore della crescita, è il tema analizzato dal Fondo Monetario Internazionale nei meeting di primavera. Ma l’Fmi può fare poco per portare avanti un’azione di questo tipo. I policymaker ritengono infatti che un ulteriore allentamento della politica monetaria possa risultare addirittura controproducente. Lo spazio per uno sforzo fiscale combinato è invece limitato da problemi di coordinamento e solo alcuni Paesi hanno lo spazio fiscale che permetterebbe di imprimere un impulso significativo alla crescita. “Sono sorpreso da come le ultime manovre di allentamento delle condizioni finanziarie in realtà abbiano prodotto un miglioramento minimo in termini di crescita e di dati relativi al sentiment – spiega Nikolaj Schmidt, Chief International Economist di T. Rowe Price – Guardando avanti, i segnali restano in linea con un’economia che si muove lateralmente o marginalmente al rialzo, piuttosto che con una ripresa decisa“. Secondo Schmidt, poi, in assenza di notizie negative, gli asset rischiosi dovrebbero continuare a performare. Quanto alle Banche Centrali, resta loro poco da fare. “L’inflazione – spiega l’economist – dovrebbe continuare ad accelerare visto il rally dei prezzi delle commodity. Ma, in presenza di crescita nulla, dubito che un incremento dell’inflazione indotto dalle commodity spinga i policymaker verso un inasprimento delle loro posizioni di politica monetaria”. Quanto alle valute dei Mercati Emergenti, sembrano trovarsi nella giusta posizione, in quanto offrono un rendimento e le economie interne stanno beneficiando del miglioramento del flusso di capitale. Tuttavia, restano molte sfide.
 
Crescita e inflazione al palo
La prima sfida, secondo Schmidt, è naturalmente rappresentata dalla crescita che, nonostante il recente allentamento delle condizioni finanziarie, potrebbe continuare a diminuire. Come già detto, la preoccupazione è amplificata dal fatto che la politica monetaria è già tirata, e che sarà quindi difficile articolare una risposta adeguata a un ulteriore rallentamento della crescita. La seconda sfida è rappresentata dall’inflazione. “Vista la traiettoria benevola dei tassi Fed Funds statunitensi implicita nella curva dei rendimenti Usa – dice l’economista – il mercato risulta vulnerabile a qualsiasi aumento dell’inflazione che dovesse costringere il FOMC (Federal Open Market Committee) ad accelerare il ritmo di normalizzazione della politica monetaria”. Un incremento dell’inflazione risulterebbe quindi doppiamente sfidante per i mercati, in quanto la risposta politica dovrebbe arrivare in un contesto di crescita globale debole. E, anche se il recente aumento dei prezzi delle commodity potrebbe mettere pressione sull’inflazione, la debolezza della crescita globale dovrebbe invece contenere l’inflazione core.
 
Il peso di Cina e Gran Bretagna sull’economia
La terza sfida, tanto per cambiare, è la Brexit. E anche se alcuni sondaggi rivelano che le probabilità di uscita dell’Ue da parte della Gran Bretagna sono diminuite, i timori per l’impatto di questo scenario peseranno sia sulla crescita britannica che su quella dell’intero blocco. La quarta e ultima sfida deriva invece dai timori per la crescita e la stabilità finanziaria della Cina, che potrebbero riemergere prima del previsto. “Dopo la spinta fiscale fornita dalle autorità cinesi, sembra più probabile che le preoccupazioni legate alla Cina possano ripresentarsi nella seconda metà dell’anno“, conclude Schimdt.