Notizie Notizie Mondo Lyft, primo bilancio da società quotata: perdite shock, balzano +400%

Lyft, primo bilancio da società quotata: perdite shock, balzano +400%

8 Maggio 2019 13:00

Lyft al test delle trimestrali, per la prima volta sotto gli occhi di tutto il mercato,  dopo essere sbarcata in borsa qualche settimana fa.

I risultati di bilancio hanno freddato Wall Street, ma senza conseguenze drammatiche per il titolo: a fronte di un fatturato che è raddoppiato, la società americana di trasporto alternativo rivale di Uber (quest’ultima ètra l’altro prossima a lanciare la sua propria operazione di Ipo), ha riportato perdite balzate di quasi il 400%.

Per l’esattezza, il giro d’affari di Lyft è quasi raddoppiato su base annua, attestandosi nel primo trimestre a $776 milioni, rispetto ai $397 milioni del primo trimestre del 2018, in crescita dunque del 95%.

Il risultato è stato migliore delle stime di $38 milioni, grazie al numero dei clienti attivi, i cosiddetti riders, che è volato del 46% da 14 milioni a 20,5 milioni, confermando un trend impressionante che va avanti da tre anni.

In più, il fatturato per cliente attivo ha messo a segno un balzo del 34%, dai $28,27 dello stesso periodo dell’anno scorso a $37,86 nel trimestre terminato lo scorso 31 marzo.

Tutto bene? Non proprio. A dispetto del fatturato che ha fatto quasi +100%, l’ebitda del primo trimestre ha segnalato una perdita di $216 milioni, praticamente invariata rispetto ai $239 milioni di buco di bilancio dello scorso anno.

Ma lo shock è arrivato soprattutto dagli utili netti: dopo aver riportato profitti per un valore di $234 milioni, Lyft ha sofferto nei primi tre mesi dell’anno un rosso spaventoso di $1,14 miliardi. Una erosione della redditività superiore a +380%, e di un ammontare superiore a quello delle perdite totali che il gruppo ha incassato nell’intero 2018.

Hanno pesato le compensazioni sotto forma di azioni – che normalmente rappresentano quelle grandi spese che seguono una operazione di Ipo – , che sono ammontate a $859,5 milioni, rispetto alla cifra di appena $2 milioni dello scorso anno.

Escludendo altri fattori di natura straordinaria, Lyft ha riportato perdite su base adjusted per $211,5 milioni, o $9,02 per azione, peggiori del rosso di $3,77 per azione atteso dagli analisti di FactSet. Nella conference call con cui sono stati commentati i risultati di bilancio, il direttore finanziario Brian Roberts si è mostrato fiducioso sulle possibilità di ripresa della redditività del gruppo nel breve periodo.

“Siamo incoraggiati dalla solidità del nostro business core e intravediamo un chiaro percorso verso la redditività e il ride sharing – ha detto Roberts, poco prima che il titolo Lyft segnasse un rialzo, in modo tuttavia poco convincente, nelle contrattazioni dell’afterhours – Anticipiamo che il 2019 sarà l’anno in cui le nostre perdite toccheranno il picco, mentre continueremo a puntare costantemente alla redditività su una base consolidata”.

Reazione vivace del titolo alla pubblicazione dei risultati di bilancio e alla conference call.

Dopo aver chiuso la sessione di ieri in calo del 2%, a $59,34, il titolo è sceso prima di oltre -2% dopo la diffusione della trimestrale, per poi salire di oltre +2% a seguito delle parole dei dirigenti.

Alla fine della conference call, l’azione è tornata a perdere lo 0,5% e al momento, in premercato, arretra dell’1,5% circa. Il titolo era sbarcato a Wall Street alla fine di marzo con un prezzo di collocamento nettamente superiore ai livelli attuali, pari a 70-72 dollari ad azione.

Per il secondo trimestre, il gruppo prevede ora un fatturato compreso tra $800 milioni e $810 milioni, mentre le stime per l’intero 2019 stima un giro d’affari di $3,28-$3,3 miliardi. In entrambi i casi l’outlook è migliore delle attese in media degli analisti intervistati da FactSet.