Notizie Notizie Mondo Lusso in fibrillazione: la trimestrale di Richemont galvanizza il settore

Lusso in fibrillazione: la trimestrale di Richemont galvanizza il settore

16 Gennaio 2025 11:47

Calda l’accoglienza riservata oggi alla trimestrale di Richemont da parte degli investiori. La big del lusso, che controlla tra gli altri i marchi Cartier, Chloé e Panerai, ha riportato oggi risultati migliori del previsto, lanciando un ulteriore segnale di ripresa per il settore del lusso.

Nel comunicato diffuso dalla società con sede a Bellevue, si osserva in particolare un sorprende schizzo in alto delle vendite nel trimestre, dettato indubbiamente da una forte attività nella stagione delle feste. A tassi di cambio costanti, il fatturato è cresciuto del 10% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, mentre gli analisti avevano previsto un aumento solamente dell’1%. La cifra complessiva, 6,2 miliardi di euro, è la più alta mai raggiunta dalla società in un trimestre.

Numeri che hanno messo le ali al titolo Richemont che vola del 17% sulla Borsa di Zurigo, ma anche ad altre big del comparto come Kering e Lvmh che sulla Borsa di Parigi salgono del 9% circa. Balza anche l’italiana Moncler che è in vetta al Ftse Mib con un rialzo di oltre il 9%.

Aumenti a doppia cifra in tutte le aree tranne la Cina

Tornando alla trimestrale di Richemont la performance è stata trainata da aumenti del giro d’affari a doppia cifra in quasi tutte le aree geografiche, in particolare Europa e Americhe, che hanno compensato numeri meno brillanti in Cina, dove le difficoltà per il settore non sono del tutto superate.

Nella regione Asia-Pacifico il fatturato si è contratto del 7%, dovuto in gran parte ad un calo del 18% nell’area Cina, Hong Kong e Macao. In Giappone le spese di turisti e cittadini locali hanno invece contribuito ad una cresciuta del 19% nel trimestre. La Corea del Sud ha registrato una prova altrettanto positiva.

Stesso discorso per l’Europa, dove si è registrato un aumento di vendite del 19% – con performance notevoli di Svizzera, Francia e Italia – dovute in gran parte alla spesa di turisti o residenti nordamericani e mediorientali.

Molto bene anche le Americhe, dove il fatturato è cresciuto del 22%, e Medio-Oriente e Africa, in rialzo del 20%.

Gioielli e “hard luxury”

Le ottime cifre di Richemont sono dovute soprattutto alla grande solidità delle sue marche di gioielli, le cosiddette, “Jewellery Maisons”, Buccellati, Cartier, Van Cleef & Arpels and Vhernier, che nell’ultimo trimestre sono cresciute complessivamente del 14%, rispetto al +12% dell’ultimo trimestre del 2023. Il periodo delle festività è particolarmente importante per tutti i brand del settore lusso, ma in tempi incerti il cosiddetto “hard luxury”, che include gioielli e orologi, tende a fare meglio di altri beni come borse o vestiti, per la loro qualità “senza tempo”. Anche le vendite di orologi, nonostante un calo dell’8%, sono andate meglio del previsto.

“Vediamo questi risultati come eccezionalmente convincenti”, ha scritto in una nota riportata da Bloomberg Piral Dadhania, analista di RBC Capital Markets.

La performance fa da traino a tutto il settore sui mercati

“Nonostante una situazione difficile in Cina e negli orologi, Richemont non è mai stata così forte”, ha detto Jean-Philippe Bertschy, analista di Vontobel.

Le buone notizie hanno dato una spinta notevole alle azioni di Richemont, che è quotata sia a Zurigo che ha Johannesburg, facendole salire fino a picchi di +18%, e in generale tutto il comparto ha beneficiato di un’iniezione di fiducia. Quasi tutti i marchi europei del lusso registrano rialzi in mattinata, anche quelli più esposti alla volatilità di altri segmenti del fashion.

Tra le italiane a Piazza Affari, Moncler sale del 9%  Salvatore Ferragamo +7,09%, Brunelli Cucinelli +2,52%.