Notizie Notizie Mondo L’inflazione USA sale ad agosto. Ecco l’ultimo dato prima del meeting Fed

L’inflazione USA sale ad agosto. Ecco l’ultimo dato prima del meeting Fed

13 Settembre 2023 15:22

L’inflazione USA ha registrato il maggiore incremento dell’anno proprio nel mese di agosto. Il mese scorso i consumatori hanno dovuto far fronte ai prezzi più alti dell’energia e non solo. Si apre spazio per un altro rialzo dei tassi della Fed nel meeting di Settembre, attualmente nel range tra il 5,25% e il 5,5%, anche se secondo il FedWatch Tool di CME le probabilità di una pausa dei rialzi dei tassi nel meeting della prossima settimana sono al 97%. Wall Street in calo in seguito al dato sull’inflazione, lo S&P 500 segna un -0,5%, mentre l’indice tecnologico il Nasdaq cede l’1%.

L’inflazione USA sale ad agosto

L’indice dei prezzi al consumo (CPI), che misura i costi di un ampio basket di beni e servizi, è incrementato dello 0,6% su mese, e del 3,7% rispetto ad un anno fa. Numeri in linea con le stime di consenso dello 0,6% e del 3,6%.

Andamento dell’inflazione USA

Tuttavia l’indice core, che esclude i beni alimentari e l’energia, ovvero l’indice dei prezzi core è aumentato rispettivamente dello 0,3% e del 4,3%, rispetto alle stime di una crescita dello 0,2% e del 4,3%. Ricordiamo che i funzionari della Federal Reserve si concentrano maggiormente sul dato core in quanto fornisce una migliore indicazione della direzione dell’inflazione nel lungo termine.

Inflazione core USA m/m

“Il dato dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di agosto è un chiaro segnale della sfida che gli Stati Uniti si trovano ancora ad affrontare a livello economico. Nello specifico il CPI core, che esclude la volatilità dei generi alimentari e dell’energia, è aumentato dello 0,3% su base mensile, leggermente superiore all’aumento dello 0,2% di luglio. Scrive in una nota Jon Maier, CIO di Global X. “Riguardo i trasporti, si osserva un calo dell’1,2% dei prezzi di auto e camion usati. Questo calo, insieme a quello degli indici relativi alle attività ricreative e alla comunicazione, dovrebbe senza dubbio aiutare in termini del dato cosiddetto “Supercore”.

I numeri nel dettaglio

Nel dettaglio i prezzi dell’energia hanno alimentato gran parte dell’incremento dell’inflazione, crescendo del 5,6% nel mese. Nello specifico la benzina ha registrato un incremento del 10,6% nel mese di agosto. Sempre nel mese di agosto i prezzi dei beni alimentari sono aumentati dello 0,2%, i costi degli alloggi, che rappresentano circa un terzo del peso dell’IPC, hanno evidenziato una crescita dello 0,3%.

Il balzo dell’inflazione complessiva ha colpito anche le buste paga dei lavoratori. La retribuzione oraria media reale è diminuita dello 0,5% lo scorso mese, sebbene sia ancora in aumento dello 0,5% rispetto a un anno fa, si legge nel comunicato stampa del Dipartimento del Lavoro USA.

Questa è l’ultima lettura dell’inflazione prima del meeting della Fed in programma mercoledì prossimo, che apre la porta per un altro rialzo dei tassi di 25pb. I membri della FOMC, il braccio operativo della Fed, tenteranno di definire un approccio sui tassi di lungo termine.

“Il leggero aumento dell’CPI core suggerisce che potremmo non essere ancora al sicuro. E che, se questi numeri continueranno a crescere, la Fed potrebbe riconsiderare la sua posizione sui tassi di interesse. Sulla scia di questi dati, si potrebbe ragionevolmente prevedere che la banca centrale tornerà a propendere per un rialzo dei tassi, soprattutto se il prossimo rapporto mostrerà una tendenza simile o superiore.” Scrive Maier di Global X.

Ricordiamo intanto che la banca centrale americana da marzo 2022 ad oggi ha portato il tasso di riferimento della Fed a 5,25-5,5% nel tentativo di contrastare le pressioni inflazionistiche, che nell’estate del 2022 avevano toccato dei massimi da 40 anni.

“In conclusione, questo rapporto evidenzia il delicato equilibrio dell’attuale dinamica economica “goldilocks” dell’economia USA. Con la recente crescita del PIL, pari a un robusto 5,6%, la chiave sarà mantenere questa crescita e al contempo tenere sotto controllo l’inflazione. Le prossime mosse della Fed saranno cruciali, dato che a novembre le possibilità di un rialzo sono ancora circa 50/50.” Conclude Maier.