Notizie Notizie Mondo Inflazione USA, calano le possibilità di un taglio dei tassi Fed a giugno

Inflazione USA, calano le possibilità di un taglio dei tassi Fed a giugno

10 Aprile 2024 16:54

Anche nel mese di marzo l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è cresciuto più del previsto secondo quanto emerge dal report del Bureau of Labor Statistics (BLS). I numeri di marzo mettono in evidenza un’inflazione più persistente, che potrebbe indurre la Fed a mantenere i tassi di interesse nel range attuale tra il 5,25%-5,5% per più tempo del previsto. La reazione dei mercati del report sull’inflazione è stata molto netta visto che scontavano il primo taglio dei tassi a giugno, tutti e tre indici USA hanno aperto la seduta in rosso con perdite superiori dell’1%.

Usa, inflazione a marzo sopra le attese

L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,4% nel mese di marzo, leggermente al di sopra delle attese dello 0,3%. Mentre su base annuale il CPI ha evidenziato una crescita del 3,5% anche qui poco sopra le stime di 3,4%.

L’inflazione core, che esclude i beni volatili come alimentari ed energetici, ha evidenziato una crescita su base mensile dello 0,4% e del 3,8% su base annuale. Anche in questo caso entrambi i numeri sono stati sopra le attese degli analisti dello 0,3% e del 3,7% rispettivamente.

Inflazione USA a marzo su base annuale.

 

I costi dei servizi abitativi e dell’energia hanno guidato la crescita complessiva dell’indice nel mese di marzo. La componente energia ha evidenziato una crescita dell’1,1% dopo un rialzo del 2,3% a febbraio, mentre i costi dei servizi abitativi, che rappresentano circa un terzo del peso nell’indice dei prezzi al consumo, sono cresciuti dello 0,4% nel mese e in aumento del 5,7% rispetto a un anno fa.  I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati soltanto dello 0,1% nel mese e del 2,2% su base annua.

Altrove, i prezzi dei veicoli usati sono scesi dell’1,1% e quelli dei servizi di assistenza medica sono aumentati dello 0,6%.

Fed in standby con il taglio dei tassi

L’interpretazione dei dati del mercato è stata molto netta, “forti acquisti sul dollaro che guadagna tanto terreno contro le principali divise internazionali. Il cambio eurodollaro è sceso fino a 1,0765, scrive in un report sull’inflazione Filippo Diodovich, Senior Market Analyst, IG. “Le cifre su inflazione hanno evidenziato pressioni inflazionistiche ancora forti, prosegue Diodovich. “Tenendo conto anche delle cifre robuste sul mondo del lavoro crediamo che le possibilità che il FOMC, la commissione operativa della Federal Reserve possa decidere di tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi siano molto basse. A nostro avviso diventa sempre più probabile lo scenario che prevede un taglio del costo del denaro nella riunione di settembre. La preoccupazione dei membri del FOMC è soprattutto legata al ritorno delle pressioni inflazionistiche. Non esistono al momento le condizioni per procedere a un cambio nelle strategie monetarie da parte della Federal Reserve”, conclude Diodovich.

Acneh secondo il CME Fed Watch Tool, le probabilità di un primo taglio dei tassi nel mese di giugno sono crollate al 17% dopo il report sull’inflazione rispetto ai precedenti 54%.