Lettera Ue e futuro Italia, Mattarella ha paura. E premier Conte cerca di rimettere al suo posto Salvini
Senza alcuna ombra di dubbio l’esito delle elezioni europee, con tanto di successo incassato dalla Lega di Matteo Salvini e il brusco crollo di popolarità del M5S, ha stravolto gli equilibri già fragili del governo M5S-Lega retto dal premier Conte. E le continue esternazioni anti-europeiste del vicepremier leghista hanno riacceso i timori sullo spread, mai rientrati del tutto. Ragion per cui, nello stesso giorno in cui a Roma è arrivata l’ennesima letterina dell’Ue, diversi sono stati gli incontri tra le varie cariche istituzionali.
Tra gli incontri più significativi, quello tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Conte, riassunto nell’articolo di La Repubblica: “Il Quirinale dà l’allarme”, che ha riportato le preoccupazioni del Colle sull’economia italiana e sul suo futuro, visto che la lettera inviata da Bruxelles potrebbe essere solo l’antipasto che precede il piatto forte e di difficile digestione della procedura di infrazione. Tutto questo, in vista del giudizio delle agenzie di rating sull’Italia che sarà snocciolato a settembre e in attesa, anche, di conoscere in autunno la legge di bilancio per il 2020, che non sarà sicuramente di facile attuazione. Insomma, Mattarella ha paura, e non lo ha dato a nascondere al presidente del Consiglio.
Oltre all’incontro Mattarella-Conte, ieri c’è stato anche un incontro Conte-Salvini, precedente alla salita al Colle del premier. Il quotidiano La Stampa riporta il retroscena, rendendo noto che da Salvini il premier Conte ha preteso «lealtà» e «pazienza».
“Il premier non ci gira troppo intorno. Non gli sono piaciute le uscite del leghista contro l’Europa mentre lui stava per prendere l’aereo che lo avrebbe portato a Bruxelles a discutere dei conti italiani. Conte vuole la massima legittimità, non «un premier ombra» che lo faccia sentire «commissariato». Né può subire l’onta di essere considerato «un fantoccio» agli occhi dei partner europei, perché ancora gli fa male l’eco delle parole del leader dei liberali Guy Verhofstadt che a Strasburgo lo definì un burattino nelle mani dei suoi vice“.
Insomma, la luce di Salvini che risplende più forte dopo le elezioni europee rischia di oscurare la carica che ricopre, relegandola a quella di premier fantoccio.
A tal proposito, una critica recente in tal senso è arrivata dall’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che qualche giorno prima del voto per il rinnovo del parlamento europeo, ha addirittura definito Conte “indegno di essere presidente del Consiglio” e “un disastro”, oltre ad affermare che “lItalia non conta più “un’emerita cippa”.
Il quotidiano torinese parla insomma di crisi del governo M5S-Lega post elezioni, raccontando come ieri Conte abbia ricordato a Salvini che “il mandato da capo del governo deve essere pieno”, invitandolo anche a “evitare di terremotare l’alleanza con il M5S pretendendo subito tutte le sue conquiste più identitarie. «Non reggeremmo»”.
La Stampa riporta anche che, dal canto suo, il leader del M5S “Di Maio sospetta che il leader leghista cerchi il «pretesto perfetto» per rompere: «Lo farà solo se potrà addossare a noi la colpa»”, mentre “i temi economici e la futura legge di Bilancio sono gli osservati speciali. Salvini sta preparando una escalation finanziaria per realizzare quel mega taglio fiscale che ancora impropriamente viene chiamata flat tax. Per i 5 Stelle «è irrealizzabile» ma non vogliono dare sponda alle sue recriminazioni. Anzi. proprio per questo motivo, nonostante la smentita di qualche settimana fa, ieri è tornata con prepotenza l’idea, anticipata dalla Stampa e confermata nonostante le smentite di rito, di offrire alla Lega il ministero dell’Economia in vista dell’autunno di tagli che ci aspetta. «Si deve prendere tutte le responsabilità economiche» conferma Davide Tripiedi, deputato che più di altri si è lanciato nella difesa di Di Maio. Il leader del M5S ha notato le resistenze di Salvini, eppure avrebbe pronto uno schema di rimpasto da offrire al leghista: «Così vedremmo cosa saprebbe fare…»