Lavoro: aziende a caccia di Over 50, richieste oltre il 170% per avere risultati immediati

Mettendo a confronto il periodo gennaio 2007-agosto 2008 (periodo immediatamente precedente all’inizio della crisi nel mercato del lavoro) con quello attuale, ben più difficile e negativo, compreso tra gennaio 2012 e agosto 2013, gli inserimenti lavorativi degli Over 50 sono cresciuti del 172%, di cui uomini per il 66% e donne per il 34%. I contratti di lavoro risultano essere per il 67% a tempo indeterminato e per il restante 33% a tempo determinato.
“Fino a quando perdurerà una situazione di incertezza economica, le probabilità che le aziende continuino a confermare questo trend per ottimizzare tempo e risorse economiche sono alte”, spiega Simone Turola, executive director in Michael Page. “Hanno, infatti, poco tempo e poche risorse da dedicare alla formazione di nuove professionalità. L’ultracinquantenne, quindi, si preferisce alle risorse più giovani. O meglio, si privilegia l’esperienza consolidata. Spesso e volentieri si tratta di un profilo chiamato a svolgere in azienda le funzioni di due o tre figure professionali”. E prosegue: “Oltre al conseguimento di obiettivi di breve periodo, tra i motivi principali che hanno contribuito ad aumentare gli inserimenti lavorativi di tali profili vi sono: la crescita del tasso di disoccupazione di persone che hanno raggiunto o superato i 50 anni e che si rendono disponibili sul mercato per maturare gli anni che mancano all’età pensionabile; la possibilità per le aziende di inserire figure manageriali con esperienza e spesso a retribuzioni più contenute rispetto alla media”.
Tra i settori in cui si concentra la richiesta di persone non più giovanissime dal punto di vista professionale spiccano: Finance, Sales, Engineering, Healthcare, Property & Construction, It. I ruoli ricoperti, per esempio, nei settori della finanza, del commerciale e in quello dell’ingegneria sono per lo più: responsabili amministrativi, responsabili vendite e direttori tecnici. La tipologia di attività aziendale in cui tali figure vengono inserite è più legata ai servizi e al largo consumo; il 60% sono piccole e medie imprese e il 40% multinazionali.
Tra le motivazioni che hanno generato questa tendenza vi sono:
o il prolungamento della vita lavorativa con l’aumento dell’età pensionabile;
o la crescita del tasso di disoccupazione di ultracinquantenni che, quindi, sono disponibili a valutare opportunità professionali (quasi al pari di una persona più giovane), al fine di poter maturare gli anni necessari al raggiungimento dell’età pensionabile;
o la maggiore flessibilità da parte degli Over 50 a prendere in considerazione cambi di posizione lavorativa in età professionale avanzata;
o la valutazione, in primo luogo, da parte delle aziende di competenze reali e poi del potenziale dei candidati, allo scopo di avere risultati aziendali immediati e raggiungere obiettivi di breve periodo;
o una maggiore flessibilità da parte dei profili manageriali a rivedere le proprie richieste retributive con la conseguenza di costi più contenuti per le aziende;
o una maggiore apertura rispetto al passato a ricevere candidature di persone con un’età superiore ai 50 anni.