Notizie Dati Macroeconomici Lagarde ottimista sull’economia. “I dazi? Un’opportunità”

Lagarde ottimista sull’economia. “I dazi? Un’opportunità”

19 Maggio 2025 12:12

L’inflazione europea resta stabile nell’area dell’euro, ma la Commissione Europea taglia le stime di crescita del Pil rispetto alle previsioni di autunno, che risalgono al novembre scorso, quindi prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Una doccia fredda, quella contenuta nelle proiezioni economiche di Primavera presentate oggi, che arriva all’indomani del monito della presidente della Bce Christine Lagarde ai leader europei: “Risponderemo con forza ai dazi, ma dobbiamo essere uniti. E “dobbiamo dimostrare un desiderio comune di liberarci dalle dipendenze energetiche, militari e finanziarie in cui ci siamo ingenuamente cullati. È un brusco risveglio, ma possiamo raccogliere la sfida”.

Inflazione e Pil

Secondo l’Eurostat, il tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro si è attestato al 2,2% ad aprile, stabile rispetto a marzo. Un anno prima il tasso era stato del 2,4%. L’inflazione annuale dell’Unione Europea è stata quindi del 2,4% ad aprile 2025, in calo rispetto al 2,5% di marzo. Un anno prima il tasso era stato del 2,6%.  In questo quadro, crollano però le stime di crescita. La Commissione Europea le ha tagliate drasticamente: dovrebbe salire dello 0,9% nel 2025 e dell’1,4% nel 2026, meno del +1,3% e +1,6% previsto, rispettivamente, nello scorso novembre. La crescita attesa per l’Ue è +1,1% e +1,5% , rispettivamente, e questo più che altro per  “l’incertezza” sulla politica commerciale degli Usa  che “è ancora grande”, avverte il commissario europea all’Economia Valdis Dombrovskis.

L’ottimismo della Lagarde

Nonostante lo scenario, nel week end la presidente Christine Lagarde ha detto, in una intervista a La Tribune, di non essere “affatto pessimista – parlando del contesto economico – In Europa, l’occupazione tiene, il potere d’acquisto è in aumento e l’inflazione è in calo. Consumi e investimenti dovrebbero riprendere a crescere, anche se l’incertezza generata dagli annunci dell’amministrazione statunitense sta pesando sulla fiducia e frenando la ripresa”. In questo contesto “l’Europa è più necessaria che mai”. “L’ascesa al potere del presidente Trump ha rimescolato simultaneamente le carte in tre settori chiave: economico, politico e militare. Tre grandi assi di cooperazione internazionale, nel quadro della globalizzazione sviluppatasi negli ultimi decenni”. L’Europa al centro. Per Lagarde, il Vecchio Continente rappresenta nel mondo un punto di equilibrio economico e di valori e nell’attuale scenario “i suoi leader devono accelerare il processo di approfondimento dell’Unione Europea”.

I dazi? Un’opportunità

Nonostante il quadro fosco, Lagarde  sostiene che l’arrivo di Trump “più che una minaccia può essere un’opportunità” che spinga “l’Europa ad essere più unita e a rendersi indipendente su temi come la difesa, la finanza, l’energia. Lagarde ha chiarito che l’Europa vuole trattare sui dazi, ma la reazione dell’Ue “dovrebbe avere un impatto forte qualora i negoziati si rivelassero infruttuosi: ciò significa che deve aver individuato i settori, le regioni, gli importi e le percentuali pertinenti per poter determinare le misure di ritorsione disponibili”.
La presidente manda un messaggio ai leader europei: “dobbiamo dimostrare un desiderio comune di liberarci dalle dipendenze energetiche, militari e finanziarie in cui ci siamo ingenuamente cullati. È un brusco risveglio, ma possiamo raccogliere la sfida”.
Sul fronte finanziario Lagarde invita a “creare soluzioni europee che ci aiutino a evitare il tipo di dipendenza che avevamo dall’energia, in particolare per le infrastrutture di pagamento e l’euro digitale”. Per la presidente Bce sono settori su cui si può recuperare terreno.

Si all’Euro digitale

“L’Europa non è il Far West”, ha poi aggiunto, tracciando alcuni obiettivi, come l’euro digitale, presto all’esame del Parlamento Ue, e la necessaria armonizzazione della vigilanza. “Da parte nostra, a partire da ottobre saremo tecnicamente pronti a completare i preparativi per implementare gradualmente il progetto”. E’ chiaro anche che le risposte unite dell’Ue dipenderanno anche dalle sfide che si troverà di fronte, come quella sulla difesa. “Se tutti i paesi europei dovessero affrontare minacce esterne, dovrebbero fare un balzo in avanti insieme” e “ora abbiamo tutti compreso la necessità di costruire insieme un meccanismo di difesa europeo comune. Le minacce condivise possono dare origine a iniziative condivise, come abbiamo visto con il prestito di Next Generation EU durante la pandemia”.