Notizie Notizie Mondo Lagarde dovrà stoppare i falchi Bce, nuovi tagli rimandati al 2020

Lagarde dovrà stoppare i falchi Bce, nuovi tagli rimandati al 2020

25 Ottobre 2019 16:20

Christine Lagarde si appresta a prendere posto alla cabina di comando della Bce. Prenderà l’eredità pesantissima di Mario Draghi con tutti i pro e i contro del lascito del banchiere italiano. Cosa farà l’ex presidente dell’Fmi a Francoforte? A fare previsioni sono in tanti tra cui Barclays secondo cui prima di intraprendere qualsiasi azione, la ex numero uno del FMI si adopererà per costruire nuovo consenso in merito all’attuazione della sua politica monetaria.

Ricucire gli ultimi strappi prima di ogni ulteriore azione

L’ampio pacchetto di misure che a settembre il presidente uscente Draghi ha consegnato alla Lagarde ha dato a quest’ultima un po’ di respiro. Non avendo alcuna urgenza di agire sulla politica a breve termine, e considerano le evidenti divisioni all’interno del Consiglio direttivo, secondo gli analisti il nuovo presidente si asterrà dall’adottare misure politiche a breve; piuttosto c’è da aspettarsi che il presidente della Bce spenda tempo ed energie a costruire un consenso attorno alla sua politica tra i membri del consiglio direttivo. Entro giugno, continuano gli esperti, “crediamo che il presidente Lagarde si sentirà a suo agio e spingerà per ulteriori tagli se gli sviluppi economici li rendano necessari”.  Secondo gli analisti quindi alla fine, gli sviluppi economici costringeranno a qualche azione, attendendosi ora un solo taglio del tasso di interesse sui depositi di 10 punti base a giugno 2020 contro i due tagli stimati in precedenza, a dicembre 2019 e marzo 2020.

Gli analisti di Barclays, inoltre, ritengono che le prospettive di inflazione di fondo per il 2021 rimangono ottimistiche e saranno probabilmente corrette al ribasso. Riteniamo pertanto – concludono – che l’obiettivo del 2% di inflazione non sia stato allentato a seguito della revisione della strategia della BCE e l’anno prossimo la BCE sarà costretta ad adottare ulteriori misure, anche se forse meno aggressive di quanto previsto in precedenza.

L’incoraggiamento di Draghi: ‘non arrendersi mai’

Il presidente uscente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha detto ieri al suo successore di “non arrendersi mai” nel sostenere l’economia della zona euro di fronte a un peggioramento delle prospettive e al limitato aiuto dei governi.

La Lagarde nelle scorse settimane ha affermato che c’è ancora spazio per abbassare i tassi di interesse sui depositi presso la Bce, già al record negativo pari -0,50%. “Esiste un limite a ciò che i banchieri centrali possono fare. C’è un limite su quanto lontano e quanto ancora si può andare in territorio negativo” e “per ora, quel fondo non lo abbiamo ancora toccato”,sono state le parole della Lagarde che lasciano supporre che non è escluso, in una Eurozona che fa fronte a continue minacce di recessione a causa della forte crisi del settore manifatturiero, che l’ex Fmi spingerà per nuove sforbiciate dei tassi. E questo, a dispetto delle polemiche. (Leggi l’opinione di Ignazio Visco, numero uno di Bankitalia).