La variante Delta spaventa realmente i mercati? La risposta nell’indice dei titoli da reopening trade
L’aumento dei contagi della variante Delta, abbinato ai timori per la crescita cinese e il forte calo dei tassi di mercato, hanno portato ieri alla peggior seduta del 2021 per l’azionario Europa (indice Euro Stoxx -1,9%). In Gran Bretagna i nuovi casi hanno superato la soglia dei 32 mila per la prima volta da gennaio. Preoccupa anche l’Asia dove molti paesi sono indietro sul fronte vaccinazioni. Il Giappone ha dichiarato ieri lo stato di emergenza a causa del nuovo balzo di infezioni Covid-19 e le Olimpiadi di Tokyo si terranno senza pubblico.
“Uno dei maggiori rischi per la crescita globale sia dichiarare una prematura vittoria su Covid”, avverte Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, intervistata dal Financial Times.
Titoli viaggi e tempo libero sotto stress, reopening trade già al capolinea?
Le vendite ieri hanno interessato tutti i principali con ribassi molto pesanti per minerari, turismo, retail e bancari.
Proprio le difficoltà di settori quali viaggi, tempo libero e di altri titoli sensibili al Covid suggeriscono che i timori per la variante Delta stanno facendo la loro parte nelle scelte degli investitori. La netta sottoperformance delle azioni maggiormente sensibili al cosiddetto reopening trade rispetto alle azioni value mette in risalto come stiano montando le preoccupazioni che la crescita economica sarà più lenta del previsto nei prossimi mesi se in effetti l’emergenza pandemica tornerà a mordere in molti paesi.
Guardando alle performance di luglio: le azioni dei titoli da crociera Carnival, Cruise Lines and Norwegian Cruise Line sono crollate rispettivamente del 10% e del 9% da inizio mese, mentre American Airlines ha perso il 4%, United Airlines il 5%. REgge l’urto ribassista invece Expedia sceso dell’1,3%.
Torna la voglia di rifugio nel tech
Il paniere di titoli sensibili al Covid monitorato da Standard Chartered risulta diminuito del 7,3% da inizio luglio, con una sottoperformance del 9,4% rispetto a un gruppo di titoli tecnologici che ha ripreso a sovraperformare in queste settimane dopo il boom del 2020 quando gli investitori hanno acquistato a mani basse i titoli tech.
Sponda al tech arriva anche dal corposo ritracciamento del rendimento del Treasury a 10 anni, sceso all’1,29%, con un calo di circa 20 punti base a luglio.
La capillare campagna di vaccinazione dovrebbe impedire il riproporsi delle restrizioni messe in atto dai vari Paesi nell’ultimo anno e mezzo, ma l’aumento dei contagi inizia a preoccupare e potrebbe frenare la ripartenza. In particolare la diffusione della variante delta potrebbe limitare i viaggi e rallentare la crescita.
Pfizer pensa a terza dose per stoppare la variante delta
Intanto ieri Pfizer ha rimarcato che è in procinto di chiedere l’autorizzazione per una terza dose del suo vaccino contro il Covid-19, sostenendo che un’ulteriore dose entro 12 mesi potrebbe aumentare notevolmente l’immunità anche dalla variante delta. Il dottor Mikael Dolsten di Pfizer ha dichiarato all’Associated Press che i primi dati dello studio di richiamo dell’azienda suggeriscono che i livelli di anticorpi delle persone aumentano da cinque a dieci volte dopo una terza dose rispetto alla seconda dose. Ad agosto, Pfizer prevede quindi di chiedere alla Food and Drug Administration (FDA) l’autorizzazione di emergenza per una terza dose.
Il vaccino Pfizer e altri vaccini Covid-19 offrono una forte protezione contro la variante delta che si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo e ora rappresenta la maggior parte delle nuove infezioni negli Stati Uniti.