La scommessa sull’healthcare di Amazon, JP Morgan e Berkshire fa flop in tempi di Covid: Haven KO, così ne aveva parlato Buffett
Dopo tre anni fa flop l’accordo annunciato il 30 gennaio del 2018 tra i titani Amazon, Berkshire Hathaway e JP Morgan Chase, per la precisione la joint venture Haven, concepita per creare un gruppo attivo nell’healthcare. Fine, dunque, per il progetto ambizioso che si era posto l’obiettivo di abbassare i costi sanitari sostenuti dai dipendenti della Corporate America, iniziando da quelli sostenuti dallo staff dei tre giganti.
All’epoca Bloomberg aveva fatto notare che, sebbene Haven avrebbe offerto servizi solo ai dipendenti dei tre colossi, la notizia era rilevante, anche per la maggior presenza che Amazon avrebbe avuto nel comparto dei servizi sanitari.
Entusiaste le dichiarazioni del numero uno di Berkshire Hathaway, Warren Buffett, che aveva così commentato:
“Il continuo lievitare dei costi dell’healthcare agisce sull’economia americana come un verme solitario. Il nostro gruppo non intende dare risposte a questo problema, ma non accetta neanche che una situazione del genere sia inevitabile. Piuttosto, condividiamo l’opinione secondo cui, mettere le nostre risorse a disposizione dei migliori talenti del paese potrà, nel tempo, contribuire a controllare la crescita dei costi sanitari e a concorrere a rafforzare la soddisfazione e le condizioni dei pazienti”.
Presentazione del progetto in pompa magna anche da parte di Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan Chase, che si era così espresso:
“Quando si tratta della sua salute, la nostra gente vuole trasparenza, conoscenza e controllo. Le nostre tre società hanno risorse straordinarie, e il nostro obiettivo è creare soluzioni che vadano a beneficio dei nostri dipendenti Usa, delle loro famiglie e, potenzialmente, di tutti gli americani”.
Sanità Usa: intricato sistema che costa all’economia Usa 3,5 trilioni l’anno
E invece no: dopo tre anni il progetto è fallito, a conferma di come sia difficile riuscire ad apportare modifiche al sistema sanitario Usa, sistema che la Cnbc definisce complicato e fin troppo consolidato, e che comprende una rete di dottori, compagnie di assicurazione, case farmaceutiche, intermediari, che costa all’economia Usa un totale di $3,5 trilioni ogni anno.
Che qualcosa non stesse andando bene era trapelato lo scorso anno, quando Warren Buffett aveva lasciato intendere come non ci fosse alcuna garanzia che Haven sarebbe stata di fatto operativa.
Stando a quanto riportato dalla Cnbc, che ha diffuso la notizia in esclusiva, il problema chiave sarebbe stato rappresentato dal fatto che, mentre Haven sfornava nuove idee, ognuno dei tre colossi partecipanti alla joint venture, dunque Berkshire, JP Morgan e Amazon, lanciava progetti separati concordati con i propri dipendenti, rendendo superflua la stessa ragion d’essere della joint venture.
La notizia segue la decisione del ceo di Haven, il medico Atul Gawande, di rassegnare le dimissioni lo scorso maggio.
Brooke Thurston, portavoce della joint venture, ha confermato i piani della società di chiudere, diffondendo il seguente comunicato:
“Il team Haven ha compiuto buoni progressi nell’esplorare un’ampia gamma di soluzioni nell’healthcare, così come nel testare nuovi modi per facilitare l’accesso all’assistenza medica primaria, semplificare la comprensione e l’utilizzo dei benefit assicurativi, e rendere più facile anche l’accesso ai farmaci da prescrizione. Andando avanti, Amazon, Berkshire Hathaway e JP Morgan Chase faranno leva sulle conoscenze acquisite e continueranno a collaborare in modo informale, al fine di lanciare programmi adatti alle esigenze specifiche dei nostri dipendenti”.
L’obiettivo è dunque di continuare a collaborare in un momento tra l’altro cruciale per la Sanità americana e di tutto il mondo, alle prese con la pandemia del coronavirus Covid-19 e con la necessità di gestire nel modo più efficiente e veloce possibile la somministrazione dei vaccini ai cittadini.
In una email ai dipendenti di JP Morgan, il ceo Jamie Dimon ha rassicurato sul fatto che non sarà apportato alcun cambiamento ai benefit lanciati a favore dello staff, e ha aggiunto che Haven lavorerà insieme ad Amazon e Berkshire Hathaway per ricollocare la forza lavoro (57 i dipendenti della joint venture), a seguito della sua chiusura (che avverrà il mese prossimo, alla fine di febbraio).
La Cnn ricorda intanto come Amazon stia intensificando i propri sforzi per avere una maggiore presenza nel business dell’healthcare. Il gigante di Jeff Bezos ha già acquistato la farmacia online PillPack e, di recente, ha lanciato diversi piani che puntano alla consegna di farmaci con Amazon Pharmacy, con sconti fino a -80% su farmaci generici e fino a -40% su farmaci da prescrizione a favore dei clienti di Amazon Prime.
L’annuncio, arrivato a metà novembre, ha provocato un vero e proprio terremoto a Wall Street, facendo capitolare titoli di società attive nel settore come CVS, Walgreens Boots Alliance, Rite Aid e GoodRx, quest’ultima società che aiuta i consumatori a trovare sconti sui farmaci con prescrizione. Gli stessi titoli hanno apprezzato invece ieri la notizia dello smantellamento di Haven: UnitedHealth Group, Humana e CVS Health sono salite tutte di oltre +2% dopo la pubblicazione dell’articolo della Cnbc.