La miniera d’oro della rivoluzione green per Enel e le altre. Barclays indica 4 titoli del Ftse Mib tra vincitori del futuro
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Per le utilities l’obiettivo è passare dalla crescita netta al “Net Zero”, ossia zero emissioni nette. Secondo Barclays gli ambiziosi obiettivi dell’UE e del Regno Unito di raggiungere l’obiettivo “Net Zero” entro il 2050 sono raggiungibili, ponendo le utilities in prima linea con un boom di investimenti da 3,7 trilioni di euro il che rende il settore uno dei principali beneficiari della prossima rivoluzione industriale. Enel, unico testimonial italiano tra le 93 le aziende che hanno sottoscritto l’impegno ‘emissioni zero’ entro il 2050 promosso dal Global Compact dell’Onu, e le altre utility di Piazza Affari sono pertanto fortemente interessate all’ondata green.
Obiettivo emissioni zero: i quattro temi di investimento secondo Barclays
Nel report intitolato “Net growth from net zero” gli esperti di Barclays individuano in particolare quattro temi di investimento nel raggiungere l’obiettivo Net Zero. Vediamo quali sono.
In primis la decarbonizzazione dell’energia da raggiungere attraverso il passaggio al gas e alle energie rinnovabili. Secondo Barclays il recente crollo dei costi delle energie rinnovabili eoliche e solari è un “cambio di rotta” rispetto ai combustibili esistenti. Mentre il costo di gestione del sistema energetico aumenta con l’aumento delle rinnovabili, gli esperti stimano un potenziale di penetrazione delle rinnovabili del 70-80%.
Secondo tema di investimento è l’elettrificazione dell’economia. L’elettricità rappresenta solo il 20% circa del consumo finale di energia dell’UE, mentre i combustibili fossili costituiscono la maggior parte del resto. Gli esperti della banca d’affari vedono una crescente elettrificazione dei trasporti e del riscaldamento, che porta ad un aumento dell’elettricità del 2-4% di crescita annuale per i prossimi 30 anni.
Altri temi sono la decarbonizzazione degli altri combustibili e lo stoccaggio/rimozione del carbonio. Nel primo caso secondo Barclays, l’idrogeno può sostituire il gas naturale laddove il costo dell’elettrificazione è elevato. Per quanto invece converne lo stoccaggio/rimozione del carbonio questo, dicono gli esperti, ha il potenziale per rimuovere il carbonio a un costo inferiore a 100 €/tonnellata di carbonio, cambiando così le carte in tavola per garantire che i combustibili fossili ad alto valore aggiunto, come il carburante per l’aviazione, possano essere consumati mentre il carbonio viene rimosso altrove.
I principali beneficiari
Barclays stima un fabbisogno totale di investimenti fino a 3,7 mila miliardi di euro entro il 2050 e le utilities si trovano quindi in una fase di crescita strutturale che durerà 30 anni. “Crediamo che per la rivoluzione della trasformazione dell’energia sia necessario un approccio olistico (e una regolamentazione abilitante). Nessuna singola tecnologia diventerà dominante, continuano, e diverse regioni svilupperanno soluzioni diverse” continuano gli esperti.
Il Regno Unito e la Spagna sono l'”Arabia Saudita” rispettivamente dell’eolico offshore e del solare, mentre la Francia è ricca in entrambi e l’Italia nel solare.
Tra i principali beneficiari all’interno di questi quattro temi, conclude Barclays, vi sono in primo luogo le società che operano nelle energie rinnovabili e il broker britannico, che vede energie rinnovabili dominare i mercati energetici del futuro – fa i nomi di Acciona, Drax, Edf, EdpP, Enel, Iberdrola, Rwe, SSE.
Tra i player delle infrastrutture energetiche, l’analisi di Barclays indica Edf, Enel, E.ON, Iberdrola, National Grid, SSE e prevede che i governi richiederanno più investimenti alle società di distribuzione regolate. Ci sono poi le infrastrutture di trasporto del gas con Engie, National Grid e Snam. Infine sul tema dell’idrogeno e stoccaggio CO2 la casa d’affari menziona Equinor e Drax, mentre potranno beneficiare della decarbonizzazione della trasmissione del gas Engie, National Grid e Snam.
Per quanto riguarda il tema della trasformazione delle Big oil in fornitori di servizi energetici in senso più ampio, Barclays ritiene che le compagnie petrolifere hanno già iniziato la loro fase di transizione. Una transizione che creerà vantaggi per le società che offrono servizi alle big oil quali Aker Solutions, Saipem, Subsea 7, Maire Tecnimont.